Economia
Unicredit, Orcel: "L'inflazione scenderà ma i tassi resteranno alti a lungo"
L'ad di Unicredit: "Alzare gli stipendi per compensare il carovita. La Bce proceda con grande cautela sui rialzi dei tassi"
Unicredit, Orcel: "In Italia il Pil frena ma il Paese regge, anche grazie al Pnrr"
Andrea Orcel analizza la situazione economico-finanziaria dell'Italia e affronta i temi più scottanti, dall'inflazione ai tassi fino al carovita. L'amministratore delegato che ha portato Unicredit a macinare utili per 7,3 miliardi negli ultimi quindici mesi, quelli in cui grandi banche e grandi imprese hanno realizzato profitti record mentre la peggiore inflazione degli ultimi quarant’anni ha impoverito milioni di italiani, non vede scenari foschi, ma la frenata dell'economia e le difficoltà di milioni di persone sì. Orcel chiama ognuno a fare la propria parte per uscire da questa crisi: "Le imprese - dice l'ad di Unicredit a La Stampa - devono ritoccare gli stipendi, le banche, invece, devono cercare di aiutare le comunità da cui traiamo beneficio quando va tutto bene, perché è moralmente giusto farlo e se si rompe l’equilibrio ci perdiamo tutti".
Orcel invita anche la Bce a procedere con grande cautela. Vede tassi d’interesse alti ancora a lungo, ma anche la frenata dell’inflazione dietro l’angolo. E una congiuntura economica italiana destinata a rallentare, ma non a impantanarsi. "Noi - prosegue - siamo stati tra i primi a dare benefici ai nostri correntisti. A marzo abbiamo tagliato i costi per circa 50 euro all'anno a quattro milioni e mezzo di clienti. Non è poco, soprattutto se si tiene presente che in media si tratta di conti con giacenze di poche migliaia di euro.
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