Economia
Unicredit, Orcel: "L'inflazione scenderà ma i tassi resteranno alti a lungo"
L'ad di Unicredit: "Alzare gli stipendi per compensare il carovita. La Bce proceda con grande cautela sui rialzi dei tassi"
"Ma, al di là di questo, - continua l'ad di Unicredit a La Stampa - bisogna intendersi bene sulla natura di un conto corrente: è un servizio, strumentale per esaudire le esigenze quotidiane dei cittadini e non una forma di investimento. In realtà i fondi liquidi si muovono con relativa velocità e i conti correnti non vengono usati per risparmi a lungo termine, ma per finanziamenti tra uno stipendio e l’altro". L'ad di Unicredit affronta anche il tema dell'inflazione, dando buone notizie agli italiani.
"L’inversione di tendenza degli ultimi mesi proseguirà. L’inflazione secondo noi - continua Orcel - scenderà intorno al 6% nel 2023, dall’8,1% dell’anno scorso, e poi al 2,4% nel 2024. Per quanto riguarda i tassi, invece, ci sono alte probabilità che vengano aumentati anche a settembre. Poi la Bce dovrà valutarne l’impatto e capire come procedere. Siamo passati in pochissimo tempo da tassi negativi e liquidità sovrabbondante a tassi alti e ad una severa stretta sulla liquidità. È stato un cambio strutturale enorme in un periodo brevissimo, ma per vedere gli effetti della politica monetaria ci vuole tempo. I tassi sono destinati a rimanere alti per un certo tempo". infine la previsione sull'Italia: "Il Pil frena ma il Paese tiene grazie anche al Pnrr".