Economia

UniCredit riapre il dossier Commerz? Orcel: "Prima realizzare il piano"

In un'intervista a Der Spiegel, il Ceo di UniCredit torna sul tema del risiko bancario, anche europeo: "Valuteremo l'M&A ma la priorità è realizzare il piano"

Orcel su un possibile interesse di UniCredit per Commerzbank

Dopo esserci andata vicina durante la gestione Mustier, portandosi a un passo dall'acquisizione della seconda banca tedesca, il nome di UniCredit torna a circolare in Germania fra i possibili acquirenti di Commerzbank. Ma Andrea Orcel mette in cima alla lista delle proprie priorità la realizzazione del piano  industriale del gruppo di piazza Gae Aulenti presentato al mercato a inizio dicembre. 

"Ci sono sempre stati rumor su questo argomento, ma la tempistica è fondamentale e se da una parte valuteremo sempre le opzioni strategiche di M&A se rispettano chiari requisiti, dall'altra dobbiamo focalizzarci sulla realizzazione del piano strategico dato che non vogliamo deludere gli azionisti", ha spiegato l'amministratore delegato di UniCredit in un'intervista al settimanale tedesco Der Spiegel, commentando un possibile interesse dell'istituto per Commerzbank. All'intervistatore che gli faceva notare cheil gruppo teutonico però "è sul mercato ora, non tra qualche anno", Orcel ha quindi ribadito: "Resta il fatto che dobbiamo prima realizzare il nostro piano".

"Vorrei dimostrare - ha aggiunto - che le cose sono possibili se si è disciplinati, focalizzati e decisi. Se il contesto, a partire dalla situazione Covid, si normalizzerà, se aumenteremo i ricavi del 2% l'anno fino al 2024 e taglieremo i costi di 500 milioni ce la possiamo fare".

"Stiamo esaminando tutto - ha detto ancora - e se un'area della banca genera un ritorno inferiore al 10% allora dobbiamo ottimizzare. Dobbiamo semplicemente essere più efficienti col capitale a beneficio degli azionisti". Il banchiere ha poi ricordato le ragioni per cui non è stato possibile concludere l'acquisizione di Mps ("Ci eravamo accordati su chiari principi fondamentali e alla fine non è stato possibile trovare un accordo che rispettasse questi principi", ha spiegato) e ribadito la necessità di ottenere maggiore efficienza semplificando le strutture centrali del gruppo, anche in Germania. Paese dove il gruppo attuerà maggiori tagli di posti di lavoro, perchè "dobbiamo semplicemente fare di più per ridurre i costi".

Sul fronte macro, Orcel ha notato che "qualunque banchiere scambierebbe la situazione attuale", pur con la possibilità di ottenere profitti semplicemente parcheggiando la liquidità presso la Bce, "con un mondo in cui i tassi di interesse sono positivi e il mercato funziona".

"Al momento - secondo Orcel - tutto è ancora molto fragile a causa della pandemia e dell'inflazione, ma quando l'economia europea tornerà a crescere in modo significativo la Bce potrà alzare i tassi" e questo "sarà un buon segno per tutti". Il banchiere ha poi elogiato il primo ministro italiano Mario Draghi, che ha mostrato "grande abilità" nel far succedere le cose: "Sono fortemente convinto che il suo atteggiamento e lo standing internazionale saranno cruciali per lo sviluppo dell'Italia", ha rimarcato.

Orcel ha infine commentato la propria vicenda personale, che ha visto un giudice spagnolo assegnargli un maxi risarcimento da 68 milioni per la mancata assunzione come amministratore delegato del Santander. Alla domanda se questa vicenda non potrebbe alimentare l'immagina del "banchiere avido", Orcel ha replicato: "E' una vicenda personale, non avevo scelta. I contratti erano stati firmati e alla fine il risultato è stato deciso dalla giustizia spagnola. Sono solo contento che i miei diritti siano stati riconosciuti".