Economia

Unicredit valuta maxi ristrutturazione: fino 10mila esuberi, costi giù del 10%

Unicredit sta considerando di tagliare fino a 10mila posti e di ridurre fino al 10% i costi operativi

Unicredit starebbe pensando di tagliare 10.000 posti di lavoro e di ridurre del 10% i propri costi operativi nell'ambito del nuovo piano strategico che sarà presentato a dicembre. Lo riferisce l'agenzia Bloomberg citando fonti vicine al dossier. I numeri, che secondo la fonte potrebbero ancora cambiare e risultare molto più bassi nella loro versione definitiva, coinvolgerebbero sia il personale italiano che quello di altri Paesi.

Dalla banca, come di consueto, non arrivano commenti su "indiscrezioni". In una recente intervista l'ad del gruppo, Jean Pierre Mustier, ha spiegato che uno dei cardini del nuovo piano sarà l'efficienza, che "arriverà soprattutto dall'ottimizzazione delle attività". "Per esempio semplificheremo i processi e la gamma prodotti grazie all'automatizzazione e alla digitalizzazione. Questo genere di efficienza consentirà alle nostre persone di dedicare molto più tempo al cliente", aveva spiegato, sottolineando che nel prossimo piano in presentazione a dicembre "lavoreremo molto di più sulla trasformazione di Unicredit".    L'efficienza - ha aggiunto Mustier - "sarà una leva fondamentale in un contesto di debole crescita economica e di tassi negativi che ci aspettiamo per i prossimi anni in Europa. In questo contesto non è credibile una strategia basata sulla crescita dei ricavi. Bisognerà muovere più leve e lavorare sia sulla stabilizzazione delle fonti di reddito che sul controllo dei costi", ha precisato il banchiere.

 

Le ipotesi di tagli per diecimila bancari a UniCredit "sarebbero un atto violento contro l'Italia e i lavoratori bancari". Così il segretario generale della Fisac Cgil, Giuliano Calcagni, in una dichiarazione a Radiocor. "Non ci stancheremo mai di ripetere che il lavoratore non è un costo ma una ricchezza per il Paese e per la banca", aggiunge l'esponente sindacale dopo le indiscrezioni circolate oggi sui contenuti del nuovo piano industriale della banca che l'amministratore delegato, Jean Pierre Mustier, ha in animo di presentare il prossimo dicembre. La banca ha replicato con un no comment. "Il dottor Mustier deve sapere che contro quest’atto la Fisac farà le barricate e per lui sarà un nuovo Vietnam" conclude Calcagni.