Economia
Così valorizziamo i brand storici italiani: nasce l’associazione Amsi
Dopo Spagna, Francia, Regno Unito e Germania, prende il via in Italia l'associazione dei marchi storici. Obiettivo: dare valore alle imprese made in Italy
Per Alessia Antinori, vicepresidente del gruppo, valorizzare un marchio, un brand, un logo, significa tutelare oltre che la storia e gli interessi aziendali, anche attività produttive e lavoro. "Tanto il Registro quanto l’Associazione sono nati anche a seguito di casi eclatanti in cui alcuni investitori esteri hanno rilevato aziende storiche italiane, di fatto tenendosi il marchio ma interrompendo le attività produttive in Italia", fa notare Antinori.
"Le nostre azioni non saranno mirate a una difesa contro gli investitori esteri, che sarebbe anacronistica e dannosa, bensì al totale mantenimento dell’ingegno, del talento e della produzione in Italia – spiega Massimo Caputi, presidente di Terme di Saturnia- l’Associazione sarà concentrata anche sulla creazione di una piattaforma trasversale di incentivi per il potenziamento delle aziende titolari dei marchi storici".
Lo Statuto prevede infatti, tra i suoi obiettivi, di "costituire un’alleanza strategica pubblico-privato con gli enti pubblici preposti", tra cui Mise, Invitalia, ministero degli Esteri e agenzia Ice, Camere di commercio, "per dotare le aziende titolari di marchi storici d’Italia degli strumenti sistemici di rafforzamento patrimoniale e sviluppo necessari all’innovazione e all’internazionalizzazione, quali perni della competitività".
“Il nostro obiettivo è creare un movimento che si faccia portatore dei valori dell’industria italiana: il know how, la qualità, la storia di tante piccole imprese spesso a conduzione familiare – osserva Tommaso Inghirami, responsabile marketing dell’azienda. "In questo momento storico, caratterizzato da un’economia globalizzata, molte tradizioni e competenze italiane rischiano di perdersi o di finire in mano a gruppi esteri che le portano altrove. Noi vogliamo riportare l’attenzione e l’interesse su queste competenze e sul valore dell’italianità, che nel mondo è apprezzata e ricercata”, conclude Inghirami.