Volano le Borse, Milano +3,37%. Stop della Fed al rialzo dei tassi
Lo spread chiude sotto quota 270 punti
Seduta ampiamente positiva per la Borsa di Milano: l'indice Ftse Mib ha chiuso in aumento del 3,37% a 18.831 punti. Chiude a 268,2 punti base lo spread tra Btp e Bund, col rendimento del decennale italiano al 2,9% sul mercato secondario.
Ottima la giornata a Milano del settore bancario che ha colto l'occasione per acquisti a piene mani pur in presenza di uno spread poco mosso rispetto a ieri. Al termine della giornata, Banca Generali ha guadagnato il 4,71%, Banco Bpm il 4,53%, Bper Banca il 3,36%, Finecobank il 3,52%, Mediobanca il 5,95%, Intesa Sanpaolo il 5,14%, Ubi Banca il 4,87% e Unicredit il 5,96%. In forte rialzo anche il settore automobilistico con Fca che ha guadagnato il 5,61% grazie al buon dato sulle vendite di auto negli Usa, dove in dicembre il gruppo guidato da Mike Manley ha venduto 196.520 vetture, in rialzo del 14% rispetto a un anno fa. Sulla sua scia bene anche Ferrari che e' salita del 4,44% e Cnh Industrial (+5,97%) mentre sempre nella galassia Agnelli Exor e' salita del 4,78%. Ferma la Juventus (+0,08%) dopo una settimana ricca di soddisfazioni. Fra le altre blue chips, da registrare i rialzi di Leonardo (+4,10%), Pirelli (+4,52%), Brembo (+3,98%) e Azimut (+4,78%). Bene infine Diasorin che ha guadagnato il 5,58% all'indomani del lancio in Usa del test molecolare per l'individuazione dei batteri della pertosse. Le quotazioni sono ai massimi da un mese, cioe' sostanzialmente dai primi giorni del ritorno del titolo nel paniere del Ftse Mib. Ieri in una nota, il gruppo farmaceutico ha annuncia di aver ricevuto la certificazione dalla Food and Drug Administation (FDA) per la vendita nel mercato statunitense del nuovo test molecolare Simplexa Bordetella Direct. Sul listino allargato hanno guidato i rialzi Netweek (+20,93%), Alfio Bardolla (+13%), Renergetica (+10%) Aedes (+8%), Elica (8,7%), Risanamento (+7,53%), Reno de Medici (+8,35%) e Prima Industrie (+7,5%). Sul fronte opposto nuovo scivolone per Visibilia Editore (-9,8%), Zucchi Spa (-10%), Cft (-5,73%), Tas (-6,31%) e Stefanel (-5,31%). Fra i titoli quotati sulle altre principali piazze finanziarie, da segnalare i rialzi di ArcelorMittal (+6%), TechnipFmc (+5,6%), LafargeHolcim (+5,11%) e dei bancari Bnp Paribas (+4,23%), Credit Agricole (+4,71%) e Societe Generale (+3,10%). A Londra ottima giornata per Antofagasta (+6%), Glencore International (+5,35%) e Capital Group (+5,2%). In ribasso invece il gruppo di Supermercati Sainsbury che ha ceduto l'1,41%. A Francoforte infine bene Salzgitter (+7,92%) e Kloeckner (+7%) mentre Prosiebensat ha perso circa il 5%.
Usa, Powell: sui tassi Fed sara' paziente - La Fed "sara' paziente" sui tassi di interesse. Lo ha detto il presidente della banca centrale Usa Jerome Powell parlando ad Atlanta all'American Economic Association Panel. Powell ha aggiunto che di fronte all'inflazione e alle "preoccupazioni" dei mercati per un rallentamento, la Fed "sara' paziente nel valutare come si sta evolvendo l'economia". "Siamo sempre pronti a cambiare significativamente il corso della nostra politica monetaria, se necessario", ha aggiunto precisando che nessun incontro e' stato pianificato con il presidente Donald Trump.
Usa, Powell: se necessario pronti a cambiare politiche monetarie - "Se necessario non esiteremo a cambiare le politiche" monetarie. E' quanto ha affermato il presidente della Fed, Jerome Powell.
Usa: Powell, se Trump me lo chiedesse non mi dimetterei - Se il presidente Donald Trump "me lo chiedesse non mi dimetterei". Lo ha affermato il presidente della Fed, Jerome Powell, dopo il recente scontro con la Casa Bianca a seguito dei rialzi dei tassi. "No", ha risposto Powell a chi gli chiedeva se si sarebbe dimesso nel caso in cui il presidente degli Stati Uniti glielo avesse chiesto. Powell e' stato oggetto di numerosi attacchi da parte di Donald Trump che ha criticato in maniera decisa l'aumento dei tassi di interesse a dicembre dalla Fed. Trump ha piu' volte sottolineato come sia stato un errore aumentare i tassi.
Cina conferma, negoziatori Usa a Pechino 7 e 8 gennaio
Il ministero del commercio cinese ha confermato che i negoziatori statunitensi saranno in Cina lunedi' e martedi' per il primo dialogo diretto da quando i capi di Stato dei due paesi si sono incontrati all'inizio di dicembre. Il vice rappresentante commerciale della Casa Bianca, Jeffrey Gerrish, guidera' la delegazione statunitense in "una discussione attiva e costruttiva", ha annunciato il ministero in una nota. Dalla meta' dell'anno scorso Washington e Pechino sono impegnati in una guerra commerciale combattuta a colpi di dazi su centinaia di prodotti. L'1 dicembre a margine del G20 il presidente Usa, Donald Trump e il collega cinese, Xi Jinping, hanno concordato una sorta di tregua, stabilendo che per i successivi 90 giorni Washington non alzera' i dazi sui prodotti cinesi e Pechino comprera' piu' di prodotti americani.
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