Celentano contro Sgarbi: “Io, grillino, ti dico che sei un demente…”
I due non si amano e non fanno niente per nasconderlo. Ora però l’inimicizia si è trasformata in aperto insulto. Adriano Celentano prende infatti spunto dall’ultima lite di Vittorio Sgarbi in tv, quella con Corrado Formigli a Piazza Pulita per firmare un editoriale sul Fatto che già dal titolo è tutto un programma: “Sgarbis e il mondo dei dementi”.
“Il questa fiera elettorale dove tutto si vende a buon mercato non poteva mancare un urlatore come Sgarbis che, nonostante la sua dialettica davvero invidiabile, specie quando ci guida nei sentieri dell’arte, spesso poi si perde a causa di quel suo carattere di m…a. Carattere che lo sprofonda come un macigno nel mondo dei dementi. Ma può – scrive Celentano – un critico d’arte essere un demente e la tempo stesso parlare bene come sai parlare tu quando la ragione non ti abbandona?”. Per il celebre cantante - si legge su http://www.secoloditalia.it - Sgarbi a Piazza Pulita ha oltrepassato il segno e ha tirato fuori la “solita canzone” dando del “fascista” al conduttore. Stessa esibizione peraltro già vista contro Alessandra Mussolini.
Segue una strenua difesa di Corrado Formigli, impegnato in difesa della verità e addirittura secondo Celentano talmente bravo a fare il suo lavoro che quelli che non sanno chi andare a votare “lo stanno capendo grazie a uomini come Formigli”. “E tu gli dai dello stronzo? Eh no Sgarbis, lo stronzo sei tu…”. Infine Celentano, che si definisce “grillino della prima ora”, difende Di Maio dagli attacchi di Sgarbi, che ha ironizzato sul claudicante uso dei congiuntivi da parte dell’aspirante premier Cinquestelle. E qui si svela il vero scopo dell’intervento di Celentano: sostenere Di Maio che nel collegio uninominale di Acerra dovrà vedersela proprio con l’irrequieto ed esuberante Vittorio Sgarbi. E conclude dicendo che nessuno inviterà più Sgarbi in tv se continueranno le sue intemperanze. E qui, Celentano mostra di capire davvero poco della dinamica dei talk show, che richiedono sempre la figura di un “urlatore- provocatore”. La tv non rinuncerà perciò a Vittorio Sgarbi tanto facilmente.