Spettacoli

Costantino della Gherardesca fa a pezzi Grillo, Scanzi e Travaglio

Marco Zonetti

"Aria da tassista macedone", "vecchio discotecaro", "gay represso": i tre ritratti al vetriolo del capo grillino e dei due giornalisti vicini al M5s

Costantino Della Gherardesca, che si appresta a tornare in TV con la nuova edizione del fortunatissimo reality Pechino Express, divenuto oggetto di culto per tantissimi spettatori, fa letteralmente a fette Beppe Grillo, Andrea Scanzi e Marco Travaglio nel suo libro: Punto. Aprire la mente e chiudere con le stronzate, edito da Rizzoli. 

Che Costantino non abbia mai amato il m5s è risaputo, e torna a ribadirlo nel suo esilarante pamphlet, dipingendo tre ritratti al vetriolo del leader grillino e dei due giornalisti che più contribuiscono a diffonderne il verbo sulla carta stampata e in Tv.

"Il successo che riscuotono" scrive il conduttore, "è per me inspiegabile quanto un mocassino con la suola di gomma. I loro difetti sono così lombrosianamente evidenti che mi chiedo come si possa non notarli. Prendiamo Grillo: la noto solo io quella crema che si spalma sulla bocca? C’è più lip gloss sulle sue labbra che su quelle di tutto il cast di un film di John Waters. È come se la Sora Lella si mettesse le calze a rete e il push-up".

Con Scanzi e Travaglio non è meno tagliente: "Con quel look da vecchio discotecaro morto di figa... Si considera un esperto di musica e un cultore dei Pink Floyd ma, se Roger Waters sapesse di avere un fan del genere, sono certo che disconoscerebbe la propria discografia. Per non parlare di Travaglio e del suo sguardo vitreo, come quello degli aguzzini che adorano assistere alle torture, ma non hanno il coraggio di torturare. La cosa che accomuna queste tre persone, oltre alla famelica brama di consensi, è quel tocco à la Kusturica che permea il loro aspetto esteriore".

Costantino fornisce anche una spiegazione per il seguito mediatico delle sue tre vittime: "Sono convinto che in realtà questo terzetto non sia altro che l’avanguardia di un complotto balcanico per colonizzare l’Italia, devastarla e renderla inappetibile a chiunque, in modo. da dirottare tutto il nostro turismo balneare sulle coste dell’Ex-Jugoslavia. Fateci caso: grazie alle sue terribili giacche di pelle (di cui parleremo più avanti), Grillo somiglia in tutto e per tutto a un tassista macedone; Scanzi deturpa il nostro patrimonio paesaggistico con il suo look da playboy slovacco; mentre Travaglio – con quell’aria rapita e austera – mi ricorda un professore albanese omosessuale di Storia dell’Arte".

E sul direttore del Fatto Quotidiano, Della Gherardesca, che non ha mai nascosto la propria omosessualità facendone addirittura una bandiera, seppur scanzonatamente, intinge la penna nel curaro e infligge il colpo di grazia: "Chiaramente [parla di Travaglio] non un gay dichiarato, ma una grigia figura asessuata che vive con profondo disagio la sua vera natura. È un personaggio a suo modo affascinante. Tant’è che rispetto ai primi due, più rozzi e approssimativi, il look di Travaglio merita un approfondimento a parte. È così evocativo e denso di sottintesi che, ogni volta che me lo ritrovo davanti, faccio volare la fantasia e cerco di immaginare la storia che si nasconde dietro quella maschera di cera".

Non c'è che dire: il buon Costantino si è fatto tre nuovi amici.