Hacker minaccia l'influencer italiana Sara Cavallari
Hacker minaccia una influencer e la molesta sessualmente
Molestie sessuali, sparizione di 1700 foto in una notte, azzeramento del profilo Instagram, minacce e richieste di denaro. Questo accade nelle ultime ore alla giovane influencer Sara Cavallari, a testimonianza di una necessità di regolamentare a livello normativo una criminalità informatica sempre più diffusa e capillare. Quasi 200.000 followers, una rubrica sul settimanale MIO, un messaggio positivo, quello di Sara, che sta avviando un’attività imprenditoriale attraverso il proprio sito web e i social, Instagram in primis: “da ieri l’altro vivo una sorta di incubo, non dormo da due notti, questa persona minaccia di azzerarmi la vita”. Eppure il messaggio di Sara al mondo è molto positivo: felicità normale, vita sana, principi positivi e tanto ottimismo, questo è l’imperativo della giovane influencer nonché la base del lavoro che stava conducendo con l’ausilio di un settimanale popolare come Mio.
La stessa cosa è accaduta a un personaggio ben più potente, Gianluca Vacchi, a cui nel luglio del 2016 era stato hackerato il profilo. Dopo qualche giorno Instagram aveva ripristinato la situazione di normalità. In questo caso, però, la cosa è ben peggiore: “penso a tante ragazze come me, io per fortuna reagisco e andrò fino in fondo a questa faccenda, ma ci sono donne che si spaventano, si lasciano abbattere e magari interrompono l’attività”. Risale a qualche giorno fa un ulteriore allarme della Polizia Postale in merito all’invio di mail ricattatorie da parte di un gruppo di hacker, con richieste di denaro a fronte della minaccia di diffondere immagini porno del malcapitato, titolare dell’account. L’utente si vedeva arrivare un messaggio mail con una sua vecchia password, quindi lo apriva e vi leggeva l’esortazione a pagare a fronte del possesso di immagini pornografiche della “vittima”.
La polizia postale ha subito chiarito: : Nulla di tutto ciò è reale: rappresenta un’invenzione dell’autore del reato, elaborata al solo scopo di gettarci nel panico ed indurci a pagare la somma illecita: è tecnicamente impossibile, infatti, che chiunque, pur se entrato abusivamente nella nostra casella di posta elettronica, abbia potuto, per ciò solo, installare un virus in grado di assumere il controllo del nostro dispositivo, attivando la webcam o rubando i nostri dati”. Gli hacker erano entrati anche nel sistema del quotidiano Libero, pubblicando dati sensibili e privati. Il servizio Libero mail è già stato hackerato nel 2016, quando un gruppo di criminali informatici ha sottratto le password degli utenti. Nel caso di Sara Cavallari, si tratta d una persona singola e per questo ancora più vulnerabile. Il danno è forte anche dal punto di vista economico: la giovane imprenditrice usa ha attivato intorno a sé una rete di aziende in linea con il proprio messaggio eco sostenibile e con il proprio modello di felicità quotidiana. “Ora mi farò ridare il profilo e poi procederò in tutte le sedi per arrivare a questo individuo. Ma mi domando: chi non ha le risorse economiche per farlo, deve subire”?
Commenti