Matth Vi: la musica ha cambiato la mia vita
Matth Vi, cantautore e musicista toscano, si racconta in questa intervista
Matth Vi è un cantautore e musicista toscano che ha come inseparabile compagna la chitarra, dalla quale non si separa mai. Un piccolo incidente e la sua caparbietà, gli hanno permesso di fare musica come non avrebbe mai pensato. Oggi Matteo Luongo – in arte - Matth Vi, fa questo per mestiere insieme al video maker; il video clip del suo ultimo singolo Questo sono io, la dice lunga sul suo essere attento ai particolari e la sua raffinatezza come musicista e come autore. Un artista da scoprire che si muove, senza fare troppo rumore, con delicata eleganza nel panorama cantautorale italiano, da ascoltare con la dovuta attenzione.
In che modo la musica si è “impossessata” della tua vita?
La musica è diventata la “regina” della mia vita, insinuandosi poco a poco, quasi per gioco. Non sapevo, dove mi avrebbe portato, ma il bello sta proprio in questa incoscienza che, lasciandomi libero da qualunque pregiudizio, mi ha permesso di crescere e legarmi a lei. Ho sempre avuto la passione di “trafficare” con gli stereo e le casse che mescolavo tra loro, ottimizzandone il suono. Ricordo perfettamente quando acquistai il primo amplificatore con un jack da chitarra, per 165 mila lire e la frenesia di tornare a casa e accendere tutto per sperimentarli in un giorno che per me rimarrà nella storia.
Hai immaginato da subito di fare il cantautore?
Assolutamente no, studiavo chitarra solista jazz ed ero fissato con i riff e gli assoli che erano il mio più grande divertimento. Ho avuto un piccolo incidente, quando ero ancora ragazzino, lesionandomi un tendine. A quel punto la chitarra solista, perfezionista com’ero, non era più alla mia portata. È
stato un momento molto difficile, buio. Poi, credo per un “disegno” destinico, ho cominciato a cantare con mia sorella arrivando fino alle selezioni finali di XFactor. In seguito, ho sentito di voler provare da solo, rispondendo all’esigenza che sentivo forte, di raccontarmi e scrivere le mie emozioni.
Un percorso particolare e un piccolo incidente hanno fatto di te il cantautore di oggi. Cosa ti ha insegnato questa esperienza?
Ho imparato tutto, perché sono convinto che i piccoli inciampi, le deviazioni che la vita ci costringe a fare, abbiano il loro significato anche quando non ci è dato di comprendere. Ho imparato che non si deve dare mai nulla per scontato e che ogni cosa ha il suo tempo. Uno stop, alle volte, ci da modo di guardare meglio mettendo a fuoco ciò che abbiamo davanti. Ho capito quanto sia importante saper ascoltare con attenzione, noi stessi e gli altri. La possibilità di cantare, probabilmente, non l’avrei presa in considerazione concentrato com’ero su quello che credevo essere il mio unico obiettivo.
Ti affidi e ti fidi della tua musica?
Io sono anche quello che strappa il foglio e ricomincia da capo. Mi fido e mi affido dopo averci studiato, riflettuto. Presto e bene non vanno d’accordo. Non improvviso mai, sono abituato a lavorare con impegno. Ovviamente ci sono persone “grandi” che possono improvvisare io non sono tra questi e lo riconosco. Mi fido della musica perché ho la certezza che, in quest’avventura, mi abbia voluto e la strada la conosca meglio di me.
Anche per Questo sono io “hai strappato il foglio” per ricominciare daccapo?
Il mio ultimo singolo è arrivato all’improvviso, l’ho scritto tutto di un fiato. Ho avuto un’intuizione, alla quale è seguito un bel lavoro in studio, ma, di fatto, era già tutta lì. Probabilmente perché frutto di un percorso interiore maturato poco alla volta; è un brano, infatti, che mette a fuoco il mio viaggio con la musica e nella vita, attraverso immagini che scorrono dal finestrino e istantanee di un album di ricordi che ha ancora tante pagine bianche che, spero, scriveremo insieme.
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