Spettacoli

Riviera Traxx, la migliore ‘cartolina elettronica’ made in Romagna

Di Pierfrancesco Pacoda

Sono passati circa trent'anni dalla pubblicazione di un disco che, nel 1991, ridefinì i confini della musica dance internazionale, portando l’Italia sulla mappa planetaria di una scena, quella del suono elettronico generato dalle piste da ballo, vivacissima.

Riviera Traxx, si chiamava quel lavoro, ed era una raccolta, curata dal dj e produttore Ricky Montanari, immaginata come un catalogo della creatività che nasceva in piccoli studi di registrazione, nelle camerette di una generazione di giovanissimi che cercava di codificare un linguaggio che avesse al tempo stesso il sentire planetario dei campionatori e sintetizzatori e un gusto tutto italiano, anzi romagnolo.
Così nacque, grazie a quel disco, un genere, la Riviera House, che conquistò le copertine delle riviste anglosassoni, arrivò ai vertici delle classifiche specializzate e, soprattutto, aprì la strada a una ondata che continua ancora adesso, basti pensare al successo di un artista come l’emiliano Benny Benassi, che ha prodotto anche Madonna.

Nel corso degli anni sono usciti altri quattro capitoli di Riviera Traxx, l’ultimo nel 1997, la serie si è confermata come la migliore ‘cartolina elettronica’ dell’edonismo dance italiano e quel suono morbido e iterativo, tagliente e romantico ha fatto scuola, facendo definitivamente irrompere la melodia nell’universo dei club. Adesso, a distanza di due decenni, grazie all’etichetta Major Underground, voluta dalla Sony proprio per sviluppare musiche pensate anche per l’ascolto, e non solo per il ballo, esce un nuovo capitolo.

Il quinto episodio ha sempre la cura di Ricky Montanari, che nel frattempo, è diventato uno dei protagonisti assoluti, da Ibiza a Londra, della dance music contemporanea, e comprende artisti degli anni dei primi episodi insieme a tanti nuovi talenti. C’è Cirillo, star delle notti delle Baleari, c’è Flavio Vecchi, uno della primissima ondata romagnola, c’è Uovo, altro nome celebre all’estero e ci sono i giovani, come gli 8TT8, Ino e Bartolomeo e c’è anche un remix inedito di un brano di Johnson Righeira, qui in una veste sperimentale decisamente poco conosciuta