Esteri

Afghanistan, donne nemiche delle donne. Ecco dove porta la follia dei talebani

di Maria Rita Parsi

Dopo tante cattive notizie, finalmente eccone una buona: i talebani perdonano i loro nemici e, dunque, ci perdonano! E, addirittura ci rassicurano: ci daranno loro l’esempio di come si governa, opprimendo popolazioni di correligionari inermi, donne e bambini, soprattutto. E, poi, di come si trattano i collaboratori del passato regime e i tanti volontari delle associazioni umanitarie italiane, europee ed internazionali che si sono presi cura, per 20 anni, della povertà reale e di quella educativa degli afgani, attraverso le generose sponsorizzazioni di Governi e privati.

Ci rassicurano anche con il contributo , ovviamente, dei loro alleati pakistani, disposti ad ospitare i genitori di Samira, uccisa e fatta sparire perché non accettava il “matrimonio combinato” che la famiglia aveva preparato per lei. E, ancora, con l’evidente sostegno della Cina reduce, peraltro, dall’eccidio pandemico imposto al mondo con milioni di morti e con danni irrisarcibili a famiglie ed economie. Danni che, “au contraire”, verranno risarciti, ma non certo alle vittime, bensì attraverso un progetto di colonizzazione mondiale che la Cina spera di attuare, dopo aver messo in ginocchio le risorse economiche di tanti civili e democratici Paesi del mondo.

E, naturalmente, dalla Russia, ma con un occhio ben attento alla Turchia, all’Iran, al Pakistan e, ancora, a “Hayat Tahrir al-Sham”, la costola siriana di al-Qaida posizionata, già da anni, in ben 15 province afghane; alla “Fratellanza” in Egitto, alla “Nahda” in Tunisia, all’“Isis” e, perfino, a “Hamas” a Gaza. Nazioni sospese tra l’attenzione, l’interesse, il timore d’essere pervasivamente islamizzate che, anche loro, ci rassicurano. Per rassicurare, al contempo, i trafficanti di droga e di armi i cui miliardari interessi, da sempre, alimentano il terrorismo. E, a questo punto, bisogna chiedersi: “I terroristi che, da più di venti anni, con i loro attentati, insanguinano i nostri Paesi, cosa perdonano ai loro nemici e in che modo e di cosa rassicurano la libera Europa, soprattutto ? Perché sono gli stessi che, a Kabul, hanno fatto strage di ragazzine all’uscita della scuola poiché, in quanto femmine, non debbono studiare.

E, ancora, perché non indossare il burka è un delitto inaccettabile per la millenaria Sharia. Sharia che, tra le altre medioevali imposizioni - senza offesa, s’intende per il medioevo! - prevede che si possano far sposare e rendere madri le ragazzine a dodici anni. Pedofilia a parte! E non era forse il profeta Maometto ad aver scelto la sua moglie e favorita Aisha a sei anni, per impalmarla, poi, a nove?

E, allora, analizziamo di cosa ci dovrebbero perdonare questi squallidi, barbuti e barbari soggetti dall’aria arrogante, saccente e ottusamente aggressiva. Forse di essere semplicemente civili, in quanto eredi indiscussi, seppur inconsapevolmente, involontariamente, irresponsabilmente colpevoli, per non averle validamente portate a termine, fino in fondo, di epocali rivoluzioni di popolo: dalla rivoluzione francese a quella bolscevica, a quella maoista che il tempo, gli uomini e i governi hanno, però, provveduto a tradire, alterandone, manipolandone, trasformandone i valori e svuotandole dei profondi, autentici, sostanziali e comprensibili significati e motivi che le avevano ispirate, motivate e fatte agire. Cina e Russia docent!

O, forse, invece perché, proprio in questi ultimi anni, siamo stati testimoni, rallegrati e speranzosi, delle “primavere arabe”. Convinti che, almeno, quelle nuove generazioni, cresciute all’ombra dell’Islam perfino moderato, le avrebbero protette dall’essere addomesticate da regimi dittatoriali, pseudoreligiosamente e ideologicamente fondamentalisti. Com’è, invece, avvenuto. In Oriente e in Occidente, laddove, ad esempio, gli “italianbani” ,di destra e di sinistra, sono convinti che, in fondo, l’orrore del terrorismo sia meglio di quello occidentale!

E, infine, perché consideriamo fondamentali ed inalienabili i diritti umani e quelli delle donne, conquistati a fatica, con infiniti sforzi, sacrifici e lutti, per garantire loro la piena parità con quella degli uomini: nello studio, nel lavoro, di fronte alla legge, nella libertà di parola, di espressione creativa, di abbigliamento. E per dare loro la piena possibilità di scegliere un marito o un compagno, senza sottometterle- con la paura e le minacce di morte - a contrarre fidanzamenti e matrimoni combinati. Così da poter scegliere di mettere al mondo un figlio soltanto se lo desiderano.

(Segue...)