Esteri

Bolsonaro non accetta la sconfitta ma autorizza la transizione dei poteri

Dopo l'elezione di Lula in Brasile, Bolsonaro parla per la prima volta pubblicamente "Continuerò a seguire la Costituzione"

Dopo l'elezione di Lula in Brasile, i "bolsonaristi" bloccano le strade in almeno 20 stati e organizzano sit-in davanti alle caserme per ristabilire l'ordine tra i poteri

Bolsonaro, presidente uscente del Brasile, nella prima dichiarazione pubblica dalla sconfitta di domenica scorsa non parla della vittoria di Lula, non ammette la sconfitta e dice "Continuerò a seguire la Costituzione". Ma ha comunque autorizzato l'avvio della transizione dei poteri

Il presidente uscente brasiliano di destra Jair Bolsonaro non ha concesso la vittoria allo sfidante Luiz Ignacio Lula da Silva ma ha autorizzato l'avvio della transizione dei poteri. Ha ringraziato “i 52 milioni di elettori che mi hanno votato il 30 ottobre” e, parlando dei blocchi stradali, ha detto che nascono da “un sentimento di indignazione e di ingiustizia per il processo elettorale. Le manifestazioni pacifiche saranno sempre le benvenute ma i nostri metodi non possono essere quelli della sinistra”.

Durante la conferenza stampa dal Palacio do Planalto a Brasilia, Bolsonaro ha poi continuato: “Il nostro sogno continua, più vivo che mai. Siamo per l’ordine e il progresso. Sono stato sempre etichettato come antidemocratico pur muovendomi dentro la Costituzione“.

Poco dopo, il ministro Ciro Nogueira, capo del team di Bolsonaro, ha reso noto che il governo brasiliano ha accettato di iniziare la transizione. "Il processo di transizione “sarà iniziato nel rispetto della legge”, ha detto Nogueira. La transizione, ha precisato, comincerà giovedì, quando Lula formalizzerà il nome del suo vicepresidente, Geraldo Alckmin.

Dopo l'elezione di Lula, oltre ai blocchi stradali in corso in almeno 20 Stati, i 'bolsonaristi' si stanno organizzando per sit-in davanti alle caserme per chiedere l'"intervento federale". L'obiettivo dei dimostranti, a quanto dicono alcuni opinionisti, potrebbe essere quello di far invocare l'articolo 142 della Costituzione, che prevede l'intervento delle Forze armate per "ristabilire l'ordine tra i poteri".