Esteri
Cina, il Governo impone l’uso limitato di videogiochi ai minori
Solo tre ore alla settimana. Un mercato da 50 miliardi di dollari
Il governo cinese ha aperto una guerra contro i giochi su internet, responsabili di videodipendenza tra i giovani e giovanissimi, definiti un vero e proprio “oppio spirituale”. Giovani che saranno il vero volano della società futura.
Da oggi sarà vietato ai minori dedicare più di tre ore alla settimana ai videogiochi.
Le società di videogiochi su Internet potranno permettere ai minori di 18 anni di giocare dalle 8 alle 9 di sera il venerdì, il sabato e domeniche e festivi.
Saranno messe in atto molte più ispezioni e alle aziende sarà severamente vietato fornire qualsiasi altro tipo di servizio di gioco ai minori al di fuori di questi orari e soprattutto le stesse avranno la responsabilità di verificare la reale identità degli utenti.
Nel testo di legge è scritto che i supervisori governativi lavoreranno insieme alle famiglie, alle scuole per combattere la dipendenza perchè come hanno rilevato molti media “Gli adolescenti sono il futuro della nostra patria. La tutela della salute fisica e mentale dei minori è una delle priorità vitali della nostra gente».
La Cina già nel 2019 aveva limitato il tempo totale dei minori sui videogiochi online a 90 minuti al giorno e a tre ore durante le festività natalizie.
Ma il 62,5% dei bambini e adolescenti cinesi gioca online con una frequenza superiore a quella stabilita finora e fino al 13,2% di questi utenti lo fa ―almeno fino ad oggi― più di due ore al giorno anche in giornate di scuola.
Con oltre 665 milioni di giocatori, la Cina è il più grande mercato di videogiochi al mondo, un settore che, nell'attuale pandemia, è fortemente cresciuto.
Le vendite nel 2021 del comparto sono previste a quasi 50 miliardi di dollari.
Entro il 2025 il settore prevede profitti in crescita a oltre 71 miliardi di dollari.
Dopo l’annuncio le azioni della società di investimento tecnologica olandese Prosus NV, con una quota del 29% in Tencent, sono scese dell'1,45% alla borsa Euronext Amsterdam, mentre quelle delle società europee di videogiochi Ubisoft ed Embracer sono diminuite del 2%.
Ed anche su Wall Street le società cinesi NetEase e Bilibili erano scese di oltre il 6% e il 3% rispettivamente. Le azioni di Tencent e NetEase sono scese di oltre il 10% anche nella Borsa di Hong Kong.
Le nuove misure si aggiungono alle restrizioni che il governo ha imposto ad alcuni suoi colossi tecnologici, come Alibaba o Didi, con l’obiettivo di avere maggiore controllo su settori chiave dell'economia nazionale.
Le aziende di videogiochi stanno cercando soluzioni per impedire che molti giovani evitino la legge magari utilizzando pseudonimi o dichiarazioni false. Con questo obiettivo la società Tencent, titolare della “super app” WeChat, ha iniziato a utilizzare la tecnologia di riconoscimento facciale per identificare i minori che giocano ai videogiochi di notte e ha minacciato di espellere coloro che violeranno la regola dalla piattaforma.
L’iniziativa, conosciuta come Midnight Patrol, vuole impedire a bambini e adolescenti di utilizzare i dispositivi mobili dei loro anziani per aggirare il divieto. Per fare ciò, controlla le foto che gli utenti caricano al momento della registrazione.
Ma le conseguenze economiche della legge, nel medio periodo per le società di videogiochi , non sembrano essere così allarmanti. Per Tencent ad esempio i giocatori sotto l'età di 16 anni rappresentano solo il 2,6% della spesa totale dei primi sei mesi, mentre i bambini sotto i 12 anni rappresentano solo lo 0,3%.