Esteri
Corea del nord, in un libro lettere segrete fra Trump e Kim
Il rapporto tra Donald Trump e Kim Jong-un è come "un film di fantasy"
Il rapporto tra Donald Trump e Kim Jong-un è come "un film di fantasy". O almeno, cosi afferma lo stesso dittatore nordcoreano in una delle "lettere segrete" intercorse tra il capo della Casa Bianca e il leader supremo di Pyongyang e che finora "non erano mai apparse in pubblico". Sarà il nuovo libro di Bob Woodward - il celebre giornalista investigativo che insieme a Carl Bernstein scoperchiò lo scandalo del Watergate portando nel 1974 alle dimissioni di Richard Nixon - a rivelare le 25 lettere private che i due leader si sono scambiati negli ultimi anni. Se in pubblico il rapporto tra i due è oscillato dall'insulto alla minaccia di guerra passando dalle "dichiarazioni d'amore" da parte del presidente americano, il nuovo libro di Woodward - secondo l'anticipazione che ne fa adesso l'editore Simon & Schuster - offre un nuovo spaccato nella relazione Trump-Kim. Nelle lettere, afferma l'editore, "Kim descrive il legame tra i due come un film di fantasy", caratterizzato da uno "straordinario minuetto diplomatico". Il libro, dal titolo "Rage" (rabbia), uscirà il prossimo 15 settembre, ed è concepito dell'altro volume trumpiano di Woodward, "Fear" (paura), del 2018.
Trump e Kim si sono incontrati di persone tre volte, a cominciare dal summit di Singapore nel giugno del 2018. Questo senza che, a detta degli osservatori internazionali, gli sforzi per la denuclearizzazione della Corea del Nord abbiano compiuto ad oggi grandi progessi. Nondimeno, alcuni mesi dopo il vertice a Singapore, il presidente ad un comizio si era espresso in termini entusiastici del leader di Pyongyang: "No, davvero, mi ha scritto belle lettere, straordinarie lettere. Ci siamo innamorati", aveva detto ai suoi sostenitori. Anche dopo il summiti di Hanoi, nel febbraio dell'anno scorso - dove i negoziati sono entrati definitivamente in stallo - Trump ha spesso ripetuto di aver ricevuto "lettere molto belle" oppure "eccellenti" da Kim. Per quanto riguarda i libri di Woodward - che ancora lavora per il Washington Post come ai tempi del Watergate - il capo della Casa Bianca aveva definito "Fear", che aveva venduto 1,1 milioni di copie nella prima settimana dalla sua pubblicazione, uno "scherzo" e "spazzatura". Nondimeno, lo scorso gennaio Trump ha rivelato di aver acconsentito a realizzare un'intervista con lo stesso Woodward. Parlando a Fox News, il presidente aveva detto: "Sono stato intervistato da un reporter molto, molto bravo, Bob Woodward".