Esteri

Coronavirus.Trump contro l’Europa, qualche nostro alleato si approfitta di noi

Daniele Rosa

Le forniture sanitarie americane non accettate dalla EU

Ogni briefing quotidiano alla stampa dell’unità di crisi guidata dal vicepresidente Michael Pence ma condotta a ruota, spesso libera, dal Presidente Donald Trump è sovente fonte di novità e di uscite dal copione giornaliero, fatto di numeri e di azioni promosse.

Due giorni fa alla domanda su quando l’America sarebbe ripartita il Presidente, smentendo il più cauto dr Anthony Fauci, ha promesso che la giornata della prossima Pasqua avrebbe potuto essere il giorno della ‘Resurrezione degli Stati Uniti’ dal virus. E questo nonostante il numero di contagi sia arrivato a 68036, con 1049 vittime e 616 ricoverati. Con New York centro riconosciuto dell’epidemia con il 50% dei casi.

Anche ieri Trump è uscito dal copione e, approfittando di una domanda, si è scagliato contro l’Europa e gli alleati Nato trattandoli più o meno come nemici.

‘Certa gente che si sta approfittando di noi sono nostri alleati’ ha detto il tycoon lamentando poi che ‘questa gente che non dà sufficiente denaro all’interno del Patto poi non accetta le nostre forniture mediche che sono le migliori del mondo’.

Trump attacca l'Europa che non accetta le forniture americane

‘ Prepariamo il miglior materiale medico al mondo-ha sostenuto il Presidente-e abbiamo certa gente, come l’Europa che non lo accetta perché hanno regolamenti che non permettono l’ingresso al nostro materiale che , pur essendo il migliore, ha una forma differente’.

’Tutti giocano contro di noi da anni-si è lamentato Trump-e mai nessun Presidente ha detto nulla al riguardo.Non importa se adesso gli europei hanno un disperato bisogno di questo materiale, e le nostre fabbriche nordamericane, sono pronte a mandarlo, ma non si puo’ per le regole europee’.

L’attacco, inaspettato, contro le non nuove regole europee è sembrato più un’arma di ‘distrazione di massa’ per togliere dal centro della discussione il vero problema del Paese: quello dei contagi che stanno salendo più rapidamente del previsto.

E’ un momento delicato dell’emergenza americana.

Un momento in cui non sembra esserci ancora una strategia ben definita per gestire il problema. Da una parte  il mondo della sanità che vorrebbe misure ancora più stringenti e dall’altra un Presidente che, sapendo di giocarsi la rielezione, cerca con forza di velocizzare la soluzione del problema virus che, inaspettatamnte, si è messo fra lui e il nuovo mandato di novembre.