Esteri
Covid, Gb: preoccupa la variante indiana. Johnson: "Niente viaggi in Ue"
Il primo ministro britannico Johnson punta a far ripartire il turismo ma frena sulla possibilità di viaggiare in Italia e negli altri paesi dell'Ue
Il governo britannico di Boris Johnson ha formalizzato le linee guida dell'annunciato rilassamento delle restrizioni sui viaggi nell'ambito della road map verso l'uscita dal lockdown, ma non senza dare un colpo di freno per i timori legati alla 'variante indiana': ultima mutazione del coronavirus, a maggior rischio di trasmissibilità. Sullo sfondo delle polemiche sulla mancanza di chiarezza nelle nuove norme del Regno Unito - che ha iniziato il suo programma di riapertura - per i viaggi all'estero, il premier Boris Johnson ha chiarito la raccomandazione di "non viaggiare per vacanza verso un Paese nella lista arancione".
La lista arancione comprende tutti i Paesi Ue, tra cui l'Italia, tranne il Portogallo. Dai dati a disposizione questa mattina, il governo britannico ha "fiducia crescente" sul fatto che gli attuali vaccini a disposizione sono efficaci contro tutte le varianti. Lo ha assicurato il premier Boris Johnson, rispondendo durante il question time a una domanda del leader laburista, Keir Starmer, sulla minaccia posta dalle varianti al piano di riaperture. Lo riporta Sky News.
Speranza: "Il 28 maggio possibile ok di Ema per Pfizer ai 12-15enni"
"Il nostro auspicio e le informazioni di cui siamo in possesso ci portano a ritenere che il 28 maggio l'Ema possa dare l'ok a Pfizer anche per la fascia 12-15 anni: sarebbe molto importante e ci consentirebbe, così come già avvenuto negli Usa, di allargare ad altre fasce d'età la nostra campagna di vaccinazione", ha spiegato il ministro della Salute, Roberto Speranza, al question time della Camera.