Duterte: illuminato da Dio in aereo, la smetto d'insultare
Il presidente filippino Rodrigo Duterte ha dichiarato che, in volo, ha avuto un ultimatum da Dio che gli ha imposto di ripulire il suo linguaggio
Un'illuminazione sulla via di Davao? Il presidente filippino Rodrigo Duterte, scendendo dall'aereo che lo riportava dal Giappone alla sua città, ha dichiarato che, in volo, ha avuto un ultimatum da Dio che gli ha imposto di ripulire il suo linguaggio. Lo scrive la Bbc. "Ho sentito una voce che mi diceva di smetterla d'insultare, o l'aereo sarebbe precipitato, e così ho promesso di fermarmi", ha detto il sulfureo capo di stato all'aeroporto.
Non dovrebbe più, insomma, continuare a dare del "figlio di puttana" al presidente Usa Barack Obama, come ha più volte fatto, e continuare a insultare in termini non dissimili chiunque critichi la sua sanguinosa campagna anti-droga, costata dal suo arrivo al potere a fine giugno oltre 3.700 morti, molti dei quali in esecuzioni extragiudiziali. Duterte ha assicurato di aver promesso a Dio di non usare "slang, maledizioni e tutto il resto" e ha garantito che "una promessa a Dio è una promessa al popolo filippino".
Tuttavia ha anche chiarito che questa promessa ha dei limiti. Il presidente filippino è un cattolico, anche se non ha mancato d'insultare il Papa e afferma di aver subito abusi da un prete americano da bambino, e questo avrebbe un'influenza sulle sue idee politiche nei confronti degli Usa, con le quali sembra aver tagliato i ponti a dispetto della tradizionale alleanza tra Manila e Washington.