Esteri

Elezioni Portogallo, colpo di scena Costa. Sinistra vincente ma diversa dal Pd

di Lorenzo Lamperti

Il premier uscente rompe la coalizione con la sinistra radicale e vince la sua scommessa grazie anche a una gestione pragmatica del virus

Antonio Costa riconfermato in Portogallo: trionfo inaspettato del premier uscente che fa sognare la sinistra italiana

La sinistra europea ha un nuovo eroe: Antonio Costa. Le elezioni in Portogallo sono finite in modo del tutto imprevedibile. Proprio quando tutti prevedevano la storica rimonta della destra, o quantomeno una primazia risicata della sinistra con una conseguente frammentazione totale dell'arco parlamentare, i socialisti del primo ministro uscente (e a questo punto rientrante) Costa hanno fatto segnare una vittoria tanto fondamentale quanto significativa. L'ennesimo segnale di vitalità dei socialdemocratici e progressisti europei dopo la vittoria dell'Spd in Germania lo scorso settembre fa esultare i partiti di centrosinistra di mezza Europa, ansiosi di leggere il successo di Costa attraverso le proprie lenti nazionali. Compreso, ovviamente, il Partito Democratico di Enrico Letta.

E dire che tutti i segnali lasciavano pensare che le elezioni di domenica 30 gennaio non sarebbero state così felici per i socialisti portoghesi (anche noi ne avevamo parlato qui). In particolare dopo la sonora bocciatura della legge di bilancio dell’ottobre scorso, che aveva portato il presidente della Repubblica Marcelo Rebelo de Sousa a mettere fine (anticipata) alla legislatura cominciata esattamente tre anni prima. Una vicenda che ha causato una spaccatura quasi totale del fronte della sinistra portoghese, con il Bloco de Esquerda e il Partido Comunista Portoghese che hanno deciso di affossare il governo. Dall'altra parte i socialisti di Costa non hanno voluto fare più compromessi con i partner radicali di governo.

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Per questo diventa ancora più significativa la vittoria di Costa, che ottenendo la maggioranza assoluta ha dimostrato di poter vincere da solo senza l'aiuto delle forze considerate estremiste alle quali si era invece dovuto appoggiare a lungo per formare quello strano esperimento politico della "gerinconça", vale a dire una coalizione-accozzaglia che però aveva retto per diverso tempo. Troppo, secondo Costa, che ha scelto di rompere dopo la guerriglia avviata dagli alleati.

Alla vigilia i sondaggi preoccupavano Costa, che sembrava in procinto di perdere la sua scommessa. Il centrodestra di Rui Rio sembrava in netta rimonta, appena dietro i socialisti. Lo scenario sembrava tra l'altro favorevole a un ipotetico governo di destra, visto che la coalizione di Rui Rio con le ali radicali di Chega (estrema destra populista) e liberali appariva potenzialmente più compatta di quella disgregata di sinistra. A preoccupare Costa, in un paese tradizionalmente più di sinistra che di destra, anche la grande ascesa dei populisti di Chega.

Ma alla fine Costa ha vinto la sua scommessa, nonostante la rottura di una coalizione che ormai era diventata scomoda. I socialisti sono arrivati primi in tutte le circoscrizioni, anche in quelle del nord storicamente più vicine al centrodestra. La fotografia del voto restituisce una tendenza molto precisa: gli elettori hanno premiato Costa, punendo invece i partner della sinistra radicale

Elezioni in Portogallo, crollo del Partito Comunista e del Bloco de Esquerda

I socialisti del premier hanno infatti ottenuto la maggioranza assoluta conquistando 117 seggi sui 230 del Parlamento contro i 108 vinti nelle elezioni del 2019. Forti, tra l'altro, di un'affluenza vicina al 60%, nonostante alla vigilia i sondaggi prevedevano un'astensione da record. Crollo del Partito Comunista e del Bloco de Esquerda, entrambi sotto il 5%. Una vera e propria debacle. Dietro i socialisti, non a caso, si piazzano tutti i partiti di destra. I socialdemocratici di destra conquistano 76 seggi (3 in meno rispetto al 2019), ma in grande crescita è soprattutto l'estrema destra di Chega che passa da 1 a 12 seggi.

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Costa, che aveva definito questa tornata elettorale come "la più importante della storia della politica portoghese" può esultare e pensare a come investire i miliardi del Next Generation dell'Unione europea. Già pronto un piano per le infrastrutture e uno per le imprese. Costa, d'altronde, è stato premiato anche per il buon andamento economico del suo paese durante gli ultimi anni, con un tasso di crescita superiore a quello degli altri paesi europei

Costa: "Maggioranza assoluta non significa potere assoluto"

''Maggioranza assoluta non significa potere assoluto. Non significa governare da soli. E' una maggiore responsabilità e significa governare con e per tutti i portoghesi'', ha detto Costa nel discorso della vittoria. Alla base del suo successo anche l'approccio pragmatico alla pandemia, che lo ha portato a non creare divisioni sociali tra vaccinati e non. Un po' il contrario di quanto fatto dal governo italiano. A tutti, compresi i malati, è stato garantito l'accesso al voto. Un approccio che ha tolto fiato ai populisti.

I vari partiti di centrosinistra europei esultano per l'affermazione di Costa. Compreso il Pd. "Bravo Presidente Costa! Un grande risultato per il Portogallo e per l'Europa", ha scritto su Twitter il segretario Enrico Letta. Ma diversi esponenti del centrosinistra italiano hanno commentato intravedendo nella vittoria di Costa un segnale di una tendenza generale di successo della sinistra europea dopo la vittoria di Scholz in Germania di qualche mese fa. Ma oltre alle somiglianze bisogna ricordare anche le differenze.

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