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Enrico Letta lascia Sciences Po, aria di incarico in Europa per l'ex premier

di Redazione Esteri

Letta punterebbe a spodestare Di Maio che potrebbe tornare in Italia a fianco di Di Battista e Raggi nel nuovo M5s

Ue, Enrico Letta si libera e punta ad una poltona a Bruxelles

Le trattative per le nomine in Europa proseguono, i leader dei 27 Paesi cercano di trovare la quadra sulle poltrone. Per la presidenza della Commissione Ue però il bis per Ursula von der Leyen non è scontato. Popolari, socialisti e liberali puntano ad eleggerla senza i voti dei conservatori guidati dalla premier italiana Giorgia Meloni, ma von der Leyen potrebbe non avere i numeri, considerati anche i franchi tiratori.

In questo contesto di incertezza a Bruxelles, si aggiunge la notizia che Enrico Letta ha deciso di lasciare Sciences Po, il prestigioso istituto di studi politici di Parigi, una mossa a sorpresa - riporta La Repubblica - che potrebbe nascondere la possibilità per l'ex premier del Pd di ottenere una poltrona in Europa.

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Una decisione che alimenta domande su un suo ruolo nel risiko delle nomine europee in corso a Bruxelles. La rinuncia a correre per un incarico accademico di prestigio internazionale, peraltro con una remunerazione di tutto rispetto come quello di Sciences Po, viene quindi interpretato a Parigi come la voglia di Letta di sfruttare l’attuale ribalta a Bruxelles. La prima strada - prosegue La Repubblica - sarebbe quella della presidenza del Consiglio europeo.

È una casella che spetta al Partito socialista europeo, al momento. Sarebbe riservata, secondo il pacchetto originario di nomine, all’ex capo del governo socialista portoghese Antonio Costa. Ma i popolari hanno messo in discussione questa scelta. Tra le altre opzioni, la più quotata è quella di inviato speciale europeo in Medioriente, dunque per la crisi di Gaza e l’eventuale allargamento del conflitto. Letta punterebbe a spodestare Di Maio (attualmente inviato Ue nel Golfo), che potrebbe tornare in Italia a fianco di Di Battista e Raggi nel nuovo M5s.