Esteri

Tutta la verità sull'eurotassa. Dall'Irpef all'Iva: come funzionerà


La proposta di una eurotassa ha come artefice il ministro delle Finanze tedesco, il falco Wolfgang Schaeuble, celebre per aver caldeggiato contro tutto e tutti una Grexit effettiva.

Proposta che stupisce arrivi dalla Germania, paese che più di ogni altro ha finora difeso la sovranità fiscale dei paesi membri dell'eurozona, ma che adesso probabilmente sente il bisogno di dare prova di essere ancora interessato a ridare vigore all'unione monetaria. Ma di che cosa si tratta, come funzionerebbe questa eurotassa? Su Der Spiege si legge:

"Il piano di Schaeuble è radicale e insieme flessibile. Prevede che la Germania e gli altri Stati (sicuramente quelli dell'eurozona, eventualmente anche gli altri membri della Ue) devolvano parte delle risorse riscosse con l'Iva e l'Irpef a livello nazionale a un fondo europeo. Oppure - in alternativa o come operazione complementare - che una tassa addizionale, sull'Irpef, sull'Iva o su altre forme di imposizione, venga introdotta per finanziare appunto il nuovo fondo europeo. Con aliquote e criteri da decidere su basi nazionali differenziate. La gestione sovrana di queste entrate verrebbe delegata a un nuovo alto dirigente dell'Unione. In sostanza, una specie di superministro delle Finanze dell'eurozona".

Sarebbe un passo importantissimo nel rafforzamento della Ue e che, dopo l'unione monetaria, portebbe verso un'unione fiscale e, di conseguenza, anche politica. Ovvero aspetti essenziali che finora sono mancati. Di conseguenza, bisognerebbe anche rafforzare, e rendere sempre più democratico, anche il ruolo di Commissione e Parlamento Europeo. La prima conseguenza di questa possibile eurotassa, si fa notare da più parti, darebbe che all'Europa verrebbe consentito di poter agire in maniera molto più efficace in caso di recessione o momenti di crisi.

Una commissione guidata da Mario Monti starebbe già lavorando su questo piano, con il pieno sostegno di Schaeuble e anche di Junker. Bisogna invece vedere che sostegno arriverà da Angela Merkel, che è consapevole di come una mossa del genere possa irritare i suoi elettori. E bisogna anche vedere come la prenderanno i paesi membri dell'Unione ma non della moneta unica, che finirebbero declassati come paesi di serie B.