Esteri

Macron sempre più ricco col nucleare. Boom di import di energia da Parigi

di Lorenzo Lamperti

Mentre la Germania ferma i reattori e l'Italia stoppa sul nascere la discussione, la pragmatica Francia ride e ci guadagna

Ah, les françaises. Emmanuel Macron fa il furbo e, complice la ritirata non solo italiana ma anche tedesca sul nucleare arricchisce Parigi. La Francia, più pragmatica di quanto vorrebbe far credere dietro la patina della poesia e dei ponti sulla Senna, sta facendo affari d'oro in Europa e ne farà ancora di più nel prossimo futuro. Mentre tutti parlano di transizione energetica e conversione ecologica, in molti però mollano il nucleare oppure non prendono nemmeno in considerazione di tornare a utilizzarlo. Italia compresa, nonostante il timido tentativo del ministro Cingolani respinto al mittente in un batter d'occhio da posizione prettamente politiche.

Insieme all'Italia, anche la Germania del post Angela Merkel procede verso il pensionamento dell'energia nucleare. E la Francia sorride. Non è certo un caso che a pochi mesi di distanza dalle elezioni presidenziali francesi della prossima primavera, il presidente Macron abbia approntato un piano da 30 miliardi di euro teso all'obiettivo di far tornare la Francia "una grande nazione dell'innovazione" industriale. Un piano con una forte connotazione tecnologica e green, volto allo sviluppo di nuove tecnologie volte alla lotta ai cambiamenti climatici.

Dei 30 miliardi annunciati per i prossimi cinque anni, ben otto sono destinati al solo settore energetico, affinché la Francia diventi "un leader dell'idrogeno verde" entro il 2030. Anno entro il quale al Francia vorrebbe contare sul suo territorio almeno 2 gigafactory di elettrolizzatori. E allo stesso tempo Macron insiste sul nucleare. Il paese si doterà di "nuovi reattori nucleari di piccola taglia innovativi con una migliore gestione dei rifiuti". Esatto, il nucleare occupa una posizione centrale nel piano France 2030: "Le 200 mila persone che lavorano nel settore nucleare in Francia rappresentano una fortuna perché ci permettono di essere tra i paesi che in Europa emettono meno tonnellate di CO2", ha affermato Macron, che ha approntato investimenti da un miliardi di euro in piccoli reattori da sviluppare entro il decennio.