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Francia, Macron esclude le dimissioni: "Resterò presidente fino al 2027". Il discorso alla nazione

di Redazione Esteri

Sfiduciato Barnier con un record di 331 voti, il Paese è in difficoltà. Lo spettro di una crisi anche finanziaria

Francia, Macron: "Nominerò premier nei prossimi giorni, sua priorità il bilancio"

Un nuovo premier sarà nominato "nei prossimi giorni". Lo annuncia Emmanuel Macron nel suo discorso alla nazione, dopo la sfiducia votata ieri contro Michel Barnier. "Lo incaricherò di formare un governo di interesse generale, che rappresenti tutte le forze politiche che possano parteciparvi o che quantomeno si impegni a non censurarlo”, ha detto il presidente francese, sottolineando che il nuovo primo ministro dovrà "formare un governo ristretto al vostro servizio" e la sua "priorità sarà il bilancio".

Macron esclude le dimissioni: “Resterò presidente fino al 2027”

Il presidente francese Emmanuel Macron ha escluso di dimettersi: «Onorerò il mandato al quale mi hanno eletto i francesi fino all'ultimo giorno», ha detto nell'intervento in tv ai francesi.

Francia, Macron: "Grazie a Barnier per il lavoro fatto, sua dedizione e combattività"

Il presidente francese Emmanuel Macron ha iniziato il suo discorso alla nazione "ringraziando Michel Barnier per il lavoro svolto per il nostro Paese, per la sua dedizione e la sua combattività”. Secondo Macron, il premier dimissionario "si è mostrato all'altezza quando tanti altri non l'hanno fatto".

Francia, Macron: “Scioglimento Assemblea non compreso, mia responsabilità”

La decisione presa a giugno, dopo le europee, di "sciogliere l'Assemblea nazionale non è stata compresa, è una mia responsabilità". Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron nel discorso alla nazione all'indomani del voto di censura contro il governo di Michel Barnier.

Salta l’annuncio del nuovo premier

Il presidente francese Emmanuel Macron non annuncerà il nuovo premier stasera, quando alle 20 si rivolgerà alla nazione. Lo riferisce Bfmtv, che cita diverse fonti.

Francia, Macron accetta le dimissioni di Barnier

"Il primo ministro ha presentato oggi le dimissioni del suo governo al presidente della Repubblica che ne ha preso atto", ha dichiarato l'Eliseo in un comunicato stampa. "Michel Barnier assicura, insieme ai membri del governo, la gestione degli affari correnti fino alla nomina di un nuovo governo", prosegue il testo, mentre Emmanuel Macron interverrà questa sera alle 20 in un discorso televisivo alla nazione. 

Barnier si dimette e Macron invita Bayrou a pranzo. Il leader centrista è in corsa per l'incarico di primo ministro

Dopo aver rassegnato le dimissioni al presidente Emmanuel Macron, il premier francese uscente, Michel Barnier, ha lasciato l'Eliseo. È stato accompagnato dal presidente stesso, con cui ha avuto un colloquio di circa un'ora. Prima di partire a bordo di un'auto dal cortile del palazzo presidenziale, Barnier ha anche discusso brevemente con il segretario generale dell'Eliseo, Alexis Kohler. Dopo aver accettato le dimissioni di Barnier, Macron riceverà nelle prossime ore la presidente dell'Assemblée Nationale, Yael Braun-Pivet, e successivamente, alle 15, il presidente del Senato, Gérard Larcher.

Macron, tornato ieri sera dalla sua visita di stato in Arabia Saudita, si rivolgerà ai francesi stasera in televisione, alle 20, e prevede di nominare un nuovo primo ministro a breve. Gli occhi sono ora puntati su François Bayrou, leader centrista del MoDem e da sempre vicino al presidente. Bayrou è stato invitato a pranzo all'Eliseo, mentre un esponente di Renaissance, il movimento macroniano, ha dichiarato a Le Parisien che "è in corsa" per l'incarico.

Michel Barnier, 73 anni, ex commissario europeo e negoziatore durante la Brexit, è stato sfiduciato da una larga maggioranza di 331 deputati ed ha stabilito il record del governo più breve della Quinta Repubblica, durato appena 3 mesi. La France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon, che ha ottenuto la maggioranza con la sua mozione di sfiducia, votata anche dal RN di Marine Le Pen, ha rinnovato la richiesta di dimissioni di Macron e di elezioni presidenziali anticipate. Sebbene Marine Le Pen non abbia formalmente chiesto le dimissioni di Macron dopo la sfiducia, ha assicurato che lei e il suo partito "lasceranno lavorare" il futuro primo ministro per "costruire insieme" una manovra finanziaria "accettabile per tutti".

Per Macron, ora inizia una nuova fase di negoziazioni per trovare un nome che possa ottenere il massimo consenso possibile tra i deputati. Questo obiettivo è stato rilanciato ieri sera dal capogruppo macroniano in Parlamento, Gabriel Attal, che ha proposto un accordo di "non sfiducia" con i socialisti per evitare un nuovo primo ministro "sotto tutela" dell'estrema destra.

Républicains: 'Non faremo cadere il prossimo governo'

I Républicains "non faranno cadere" il futuro governo francese anche se decideranno di non parteciparvi: lo ha detto stamattina alla tv pubblica France 2 il capogruppo del partito in Assemblée Nationale, Laurent Wauquiez, all'indomani della sfiducia a Michel Barnier. "Non bloccheremo nulla, non perseguiremo la strategia del 'tanto peggio', non faremo cadere il governo, non faremo quello che ha fatto Marine Le Pen", ha dichiarato Wauquiez, che pone come condizione per partecipare al nuovo governo le priorità che saranno nel programma. Per i Républicains, i 3 punti importanti sono "meno sprechi di denaro pubblico, rivalorizzazione del lavoro e sicurezza".

Wauquiez ha aggiunto che la Le Pen si è "screditata" come futura leader di un governo votando la sfiducia: "Quando pretendi di voler dirigere un Paese, non puoi fare la scelta dell'instabilità. E' un atteggiamento unicamente distruttivo", con l'obiettivo di "distogliere l'attenzione" dal suo processo, anche "giocando con l'interesse del paese".

Glucksmann invoca un'intesa tra le forze repubblicane 

All'indomani della caduta del premier Barnier, il leader socialdemocratico di Place Publique, Raphaël Glucksmann, torna nel dibattito politico della Francia invocando la costituzione di una ''piattaforma minima'' tra le forze politiche che hanno fatto sbarramento all'estrema destra nelle ultime elezioni legislative anticipate. In un intervento pubblicato sul giornale Le Monde assieme all'eurodeputata Aurore Lalucq e il deputato, Aurélien Rousseau, entrambi membri del suo partito, Glucksmann deplora che le forze politiche francesi si siano rivelate ''incapaci di accettare realmente l'idea del compromesso tra rivali e avversari".

"Questo - osserva Glucksmann - ci ha fatto perdere del tempo prezioso, ad un momento in cui, tra l'altro, la sinistra poteva beneficiare di un rapporto di forza favorevole per imporre un certo numero di progressi a favore di tutti i francesi". Una frecciata seppur indiretta all'ala più radicale della sinistra d'Oltralpe, la France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon (Lfi). Glucksmann si appella dunque alle ''forze politiche che hanno contribuito al fronte repubblicano a luglio", criticando nel contempo i Républicains che hanno ''respinto questo sbarramento" anti-estreme. 

  

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