Esteri

G7, Putin snobba l'Occidente: "Non mi interessa il G8". Asse con la Cina

Putin snobba il G8 e si avvicina alla Cina. Ma dice di essere pronto a incontrare Trump

Russia: Putin, "G7? Chiacchiere, ora parliamo di cose concrete" 

Il presidente russo Vladimir Putin ha liquidato come "chiacchiere" le critiche del G7 a Mosca e ha detto che e' arrivato il momento di collaborare di nuovo.  "Credo che sia necessario fermare questo balbettio creativo e passare a questioni concrete quali la cooperazione vera e propria", ha detto il capo del Cremlino, quando gli e' stato chiesto di commentare la dichiarazione congiunta del G7.   Putin ha anche ricordato che i Paesi del G7 "di nuovo" non hanno fornito alcuna prova che la Russia sia dietro l'avvelenamento dell'ex spia doppiogiochista, Sergey Skripal, e sua figlia, Yulia, in Gran Bretagna a marzo.

Putin: "Non mi interessa tornare nel G8, pronto a incontrare Trump"

Putin, attraverso il suo ministro Lavrov ha fatto sapere che alla Russia non interessa rientrare nel G8 ma che crede maggiormente nella formula del G20.  Il presidente russo si e' comunque detto pronto a incontrare il capo della Casa Bianca, Donald Trump, "non appena" Washington e' disponibile. Lo ha detto parlando ai giornalisti in Cina, dove partecipa al vertice dello Sco, l'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai, una sorta di G7 alternativo del mondo asiatico. "Appena gli americani saranNo pronti questo vertice ci sara'".

L'avvicinamento di Putin alla Cina

Ma in questa congiuntura la Russia si avvicina a grandi passi verso la Cina. E Putin ha partecipato al "contro G7" asiatico. Sullo sfondo delle tensioni commerciali e diplomatiche con gli Stati Uniti e in un momento in cui il G7 arranca per le divisioni tra Washington e gli alleati, il presidente cinese, Xi Jinping, ha chiesto ai Paesi membri della Shanghai Cooperation Organization, l'alleanza asiatica guidata da Cina e Russia, di trovare "un terreno comune" mettendo da parte le differenze e cercando una cooperazione di reciproco beneficio. La prima giornata del summit annuale a Qingdao si e' svolta nelle stesse ore in cui, sull'altra sponda dell'Oceano Pacifico, in Canada, si riunivano i sette grandi della Terra nel vertice annuale del G7. Xi ha invocato un "terreno comune, mettendo da parte le differenze e cercando una cooperazione di reciproco beneficio". La Sco, ha aggiunto Xi, e' diventata "una forza importante per il mantenimento della sicurezza regionale, la promozione dello sviluppo comune e il miglioramento della governance globale", un riferimento quest'ultimo, estremamente caro alla Cina, che da anni spinge su questo punto nei piu' importanti consessi internazionali. A Qingdao, per il vertice che e' gia' stato definito una sorta di "anti-G7", sono presenti i leader degli otto Paesi membri (Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan, India e Pakistan, oltre a Cina e Russia piu' i leader dei quattro Paesi osservatori (Afghanistan, Bielorussia, Iran e Mongolia). "Domani", ha concluso il presidente cinese, "terremo il primo summit della Sco dopo la sua espansione e stabiliremo un piano per la sua crescita futura".    Il vertice e' stata l'occasione per un incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il collega iraniano Hassan Rohani, che ha chiesto piu' colloqui con Mosca riguardo alla "illegale" uscita degli Stati Uniti dall'accordo sul nucleare di Teheran. Rohani ha definito "importante e costruttivo" il ruolo della Russia nell'attuazione dell'accordo raggiunto a Vienna nel luglio 2015. Putin ha parlato di una "cooperazione di successo" tra Russia e Iran, per la risoluzione della crisi in Siria, per la quale sono stati raggiunti "specifici risultati".