Esteri
Gaza, Biden contro i coloni israeliani: "No al visto". Erdogan media con Hamas
Il presidente degli Usa: "Nessun visto a chi attacca i palestinesi nei Territori". Vicino l'accordo tra Israele e Hamas sugli ostaggi
Biden ora se la prende coi coloni: "Niente visto a chi attacca i palestinesi"
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha minacciato di vietare il visto d’ingresso a coloro che attaccheranno i palestinesi nei Territori, in Cisgiordania, e rilanciato la soluzione “due popoli due Stati”. “Questa - ha scritto in un intervento sul Washington Post - è l’unica soluzione per garantire una sicurezza a lungo termine per entrambi i popoli”. Biden ha però avvertito che non giustificherà “attacchi estremisti” contro i palestinesi che vivono nei Territori. “Gli Stati Uniti - ha aggiunto - sono pronti ad assumere i propri passi, tra cui vietare il visto d’ingresso a chi ha attaccato i palestinesi in Cisgiordania”.
Israele, Stati Uniti e Hamas sono vicini a un accordo per la liberazione di decine di donne e bambini tenuti in ostaggio a Gaza, in cambio di una pausa di cinque giorni nei combattimenti. Lo riporta il Washington Post. Il rilascio potrebbe iniziare nei prossimi giorni.
"Hamas è disposta a liberare gli ostaggi israeliani". La rivelazione arriva direttamente dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan, il quale ha confermato che le famiglie degli ostaggi israeliani hanno inviato una lettera chiedendo al governo turco di mediare.
"In questo momento abbiamo notizie degli ostaggi - ha detto Erdogan - e sappiamo che Hamas è disposta a liberarli. Abbiamo ricevuto una lettera dalle famiglie israeliane, ci è stato chiesto di intercedere per la liberazione. Noi non vogliamo che ci siano ostaggi, ma ancora una volta dobbiamo guardare da entrambi i lati e Israele ha tantissimi palestinesi in carcere, tra cui bambini di cinque anni".
"Gli ostaggi israeliani sarebbero stati già liberati se il loro esercito non avesse bombardato indiscriminatamente, colpendo civili palestinesi ma anche i propri cittadini prigionieri - ha aggiunto il presidente turco di rientro da una importante visita in Germania -. I bombardamenti su Gaza hanno colpito anche i prigionieri e i nostri servizi segreti sono al lavoro per chiarire la dinamica di quanto accaduto".
Sempre Erdogan ha ribadito l'intenzione del suo Paese di denunciare i crimini di guerra commessi dal governo israeliano durante le operazioni militari nella Striscia di Gaza. "Non lasceremo impuniti i crimini di Israele - ha detto -. Agiremo in tutte le sedi opportune".
Intanto, decine di persone, almeno 50 secondo il ministero della Sanità di Hamas, sarebbero state uccise in un attacco israeliano contro una scuola che ospitava sfollati in un campo profughi gestito dalle Nazioni Unite nel nord della Striscia di Gaza.
L'attacco è avvenuto "all'alba, nella scuola di al-Fakhura", ha detto all'AFP un funzionario del ministero. Le immagini pubblicate sui social network mostrano corpi, alcuni coperti di sangue, altri ricoperti di polvere, sui pavimenti dell'edificio, dove erano stati posizionati dei materassi sotto i banchi.
Per il movimento islamista il bilancio delle vittime di questi 43 giorni di guerra va aggiornato: sarebbero oltre 16mila i palestinesi rimasti uccisi negli attacchi di Israele, tenendo conto anche delle 3.750 persone che mancano all'appello e che si ritiene siano rimaste sepolte sotto le macerie.