Esteri
Germania, Merz cancelliere debole e azzoppato. Se si tornasse al voto? AfD a un passo dalla Cdu-Csu e ancora più instabilità. I risultati in anteprima
Lo scenario del voto dopo quanto accaduto al Bundestag

AfD (Alternative für Deutschland), partito di destra-destra, ha colto l’occasione per chiedere nuove elezioni federali, approfittando del caos e delle divisioni tra i partiti tradizionali
La situazione politica in Germania è attualmente molto instabile. Oggi, 6 maggio 2025, Friedrich Merz (CDU), candidato cancelliere, non è riuscito a ottenere la fiducia del Bundestag alla prima votazione, mancando la maggioranza assoluta per soli 6 voti (310 su 316 necessari), nonostante una coalizione teoricamente solida tra CDU/CSU e SPD. Questo evento è stato definito un “fallimento storico”, poiché è la prima volta dal dopoguerra che un cancelliere designato non viene eletto al primo turno. In pratica, 18 franchi tiratori hanno votato contro o si sono astenuti, segnalando tensioni interne alla coalizione. Poi Merz è stato eletto cancelliere alla seconda votazione ma solo per nove voti e grazie a un accordo con i Verdi e la sinistra della Linke.
Comprensibilmente, l’AfD (Alternative für Deutschland), partito di destra-destra, ha colto l’occasione per chiedere nuove elezioni federali, approfittando del caos e delle divisioni tra i partiti tradizionali. D’altra parte, la stessa AfD è recentemente finita al centro di polemiche, con i servizi segreti tedeschi che l’hanno definita una “minaccia anticostituzionale”, tanto che si discute persino di un possibile scioglimento del partito.
In un simile contesto, se si tornasse a votare, per ipotesi, domani, che risultati si otterrebbero? Sebbene non ci siano ancora dati ufficiali aggiornati al post-voto di fiducia odierno, i sondaggi più recenti (fino al 5 maggio) danno le seguenti indicazioni:
• CDU/CSU: in leggero calo a causa delle tensioni interne e della gestione della transizione;
• SPD: stabile o in lieve flessione, penalizzata dall’alleanza con Merz;
• AfD: in crescita, certamente ben sopra il 20%, grazie alla retorica anti-establishment e al caos istituzionale che la fa posizionare, paradossalmente, come un possibile fattore di stabilizzazione;
• Verdi e FDP: in difficoltà, con i Verdi in particolare in calo rispetto al picco del 2021;
• Bündnis Sahra Wagenknecht (BSW): il nuovo partito della sinistra populista potrebbe superare il 5% e ottenere seggi.
Possiamo dunque, pur con tutte le cautele del caso, avanzare questa previsione (ipotetica) se si votasse domani:
CDU/CSU: 25–27%
AfD: 22–24%
SPD: 14-16%
Verdi: 10–12%
Linke: 8-10%
BSW: 5–7%
FDP: 4–6%
Altri: 4–6%
In questo scenario, formare una maggioranza stabile sarebbe ancora più difficile, e l’AfD potrebbe ambire a diventare addirittura il primo partito, con una crescita importante anche al di fuori delle sue tradizionali roccheforti dell’Est.
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