Germania, Merz cancelliere debole e azzoppato. Se si tornasse al voto? AfD a un passo dalla Cdu-Csu e ancora più instabilità. I risultati in anteprima - Affaritaliani.it

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Germania, Merz cancelliere debole e azzoppato. Se si tornasse al voto? AfD a un passo dalla Cdu-Csu e ancora più instabilità. I risultati in anteprima

Lo scenario del voto dopo quanto accaduto al Bundestag

di Alessandro Amadori, politologo e sondaggista

AfD (Alternative für Deutschland), partito di destra-destra, ha colto l’occasione per chiedere nuove elezioni federali, approfittando del caos e delle divisioni tra i partiti tradizionali
 

La situazione politica in Germania è attualmente molto instabile. Oggi, 6 maggio 2025, Friedrich Merz (CDU), candidato cancelliere, non è riuscito a ottenere la fiducia del Bundestag alla prima votazione, mancando la maggioranza assoluta per soli 6 voti (310 su 316 necessari), nonostante una coalizione teoricamente solida tra CDU/CSU e SPD. Questo evento è stato definito un “fallimento storico”, poiché è la prima volta dal dopoguerra che un cancelliere designato non viene eletto al primo turno. In pratica, 18 franchi tiratori hanno votato contro o si sono astenuti, segnalando tensioni interne alla coalizione. Poi Merz è stato eletto cancelliere alla seconda votazione ma solo per nove voti e grazie a un accordo con i Verdi e la sinistra della Linke.

Comprensibilmente, l’AfD (Alternative für Deutschland), partito di destra-destra, ha colto l’occasione per chiedere nuove elezioni federali, approfittando del caos e delle divisioni tra i partiti tradizionali. D’altra parte, la stessa AfD è recentemente finita al centro di polemiche, con i servizi segreti tedeschi che l’hanno definita una “minaccia anticostituzionale”, tanto che si discute persino di un possibile scioglimento del partito.
In un simile contesto, se si tornasse a votare, per ipotesi, domani, che risultati si otterrebbero? Sebbene non ci siano ancora dati ufficiali aggiornati al post-voto di fiducia odierno, i sondaggi più recenti (fino al 5 maggio) danno le seguenti indicazioni:
•    CDU/CSU: in leggero calo a causa delle tensioni interne e della gestione della transizione;
•    SPD: stabile o in lieve flessione, penalizzata dall’alleanza con Merz;
•   AfD: in crescita, certamente ben sopra il 20%, grazie alla retorica anti-establishment e al caos istituzionale che la fa posizionare, paradossalmente, come un possibile fattore di stabilizzazione;
•    Verdi e FDP: in difficoltà, con i Verdi in particolare in calo rispetto al picco del 2021;
•    Bündnis Sahra Wagenknecht (BSW): il nuovo partito della sinistra populista potrebbe superare il 5% e ottenere seggi.
Possiamo dunque, pur con tutte le cautele del caso, avanzare questa previsione (ipotetica) se si votasse domani:
    CDU/CSU: 25–27%
    AfD: 22–24%
    SPD: 14-16%
    Verdi: 10–12%
    Linke: 8-10%
    BSW: 5–7%
    FDP: 4–6%
    Altri: 4–6%
In questo scenario, formare una maggioranza stabile sarebbe ancora più difficile, e l’AfD potrebbe ambire a diventare addirittura il primo partito, con una crescita importante anche al di fuori delle sue tradizionali roccheforti dell’Est.

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