Gli americani non mollano la presa sul ‘cerchio magico’ vicino a Maduro
Sanzioni e confische anche ai familiari del dittatore
E come nel passato i bulldog venivano mandati nell’arena a combattere con il toro e non mollavano la presa al collo fino a dissanguarlo, così gli Stati Uniti non mollano la loro preda sono attaccati che, in questo caso, ha il nome e cognome di Nicolas Maduro, dittatore del Venezuela.
Il paese sudamericano, appoggiato su un grande unico giacimento di petrolio, vive da anni una lunga crisi con risvolti drammatici di tipo economico, sociale e politico.
Molti venezuelani ormai stanno vivendo un grande esodo biblico che li porta a sfuggire al dramma della loro terra e spostarsi in tutto il mondo.
Maduro alla resa dei conti. Gli americani non mollano la presa.
Una tragedia inimmaginabile se non si è stati da quelle parti.
Carceri piene di dissidenti, supermercati vuoti, mancanza di medicinali basici.
Il Fondo Monetario Internazionale ha previsto, per quest’anno, un’inflazione pari al milione per cento.
Questo semplicemente significa che, una valigia ricolma di banconote, permette l’acquisto più o meno di una cena nei pochi ristoranti aperti. Ma le valige di carta moneta le hanno solo i narcotrafficanti, la maggior parte dei venezuelani vive con un salario che non garantisce neppure la ‘comida’ quotidiana.
Il responsabile di questo sfacelo è conosciuto da tutti e ha un nome e cognome, Nicolas Maduro, erede di Ugo Chavez e padre padrone del Venezuela.
Maduro alla resa dei conti. Le manovre fantasiose sull'economia distrutta
Irraggiungibile nella capacità di aggrapparsi al potere con votazioni ‘tailor made’ e cambi di costituzione Maduro si è pure distinto per la fantasia di alcune operazioni economiche utili a gettare polvere negli occhi dei cittadini. Dal cambio della moneta, dal bolivar a una criptomoneta denominata petro, alla cancellazione di tre zeri al cambio quale rimedio all’inflazione e all’incentivare il popolo al risparmio in oro ( quando mancano i soldi pure per i cerotti) il dittatore ha messo in ginocchio il suo Paese.
Ma sembra essere venuta ora la resa dei conti. Infatti gli Stati Uniti dopo le dure sanzioni economiche stanno rafforzando la presa.
Il Dipartimento del Tesoro Americano ha annunciato per la prima volta che le sanzioni economiche verranno rafforzate, soprattutto sul cerchio ‘magico delle persone vicine al dittatore, inclusa la moglie Cilia Flores.
E così al numero due del regime, Diosdado Cabello, sono stati confiscati molti beni tra cui un jet privato del valore di 20 milioni di dollari. Stesso trattamento per Rafael Sarria, longa manu del Presidente nell’Assemblea Costituente.
Maduro alla resa dei conti. Sanzioni al 'cerchio magico' del Presidente
Il Dipartimento Americano per bocca del Presidente Donald Trump ha confermato che ‘rafforzerà le sanzioni soprattutto contro Maduro e contro la rete di ‘teste di ferro’ usata per nascondere ricchezze illecite’.
Nel mirino degli americani sono entrati, fra gli altri, il Ministro della Difesa, Generale Vladimi Padrino, quello dell’Informazione, Jorge Rodriguez e la vicepresidente, Delcy Rodriguez, messa a presiedere la nascita dell’Assemblea Costituente.
Il Generale Padrino, secondo il Dipartimento, è stato fondamentale per garantire a Maduro la lealtà dell’esercito, mentre la Vicepresidente è riuscita a garantirgli l’appoggio politico.
‘Maduro- ha concluso il messaggio del Dipartimento- dipende fortemente da questo cerchio per mantenere il potere, cerchio che, nel frattempo, sta saccheggiando quello che resta della ricchezza del Paese’.
Ma il tempo sembra essere quasi scaduto per il Presidente venezuelano.
Commenti