Esteri
Guerra commerciale tra Occidente e Cina. Con Biden tensione come con Trump
La guerra economica tra Occidente e Cina nelle preoccupazioni del primo ministro Li Qiang, nel discorso iniziale della kermesse della "Davos estiva" a Tianjin
La strada per i semiconduttori è lastricata di conflitti. Ecco perché Taiwan è fondamentale per l’Occidente che vuole rendersi sempre più indipendente dalla Cina
La guerra vera con la Cina è iniziata con Donald Trump, un evento senza precedenti per potenza e intensità nella storia americana e che Joe Biden ha lasciato intatta mantenendo le medesime condizioni.
Un conflitto commerciale diventato virulento nel 2018 quando The Donald, per rendere più convenienti le produzioni nazionali USA ha imposto dazi su 350 miliardi di dollari di beni e servizi provenienti dalla Cina, pari al 17% delle importazioni americane, inducendo la Repubblica Popolare Cinese a reagire con altrettanti dazi sui beni USA per 100 miliardi di dollari, pari al 9% delle esportazioni americane. Una strategia che ha spostato l’asse strategico occidentale e condizionato le scelte di molti Paesi finiti con maggior forza sotto l’influenza degli USA a trazione trumpiana.
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Conflitto chiusosi con una parentesi nel 2020. In precedenza Trump aveva anche firmato un provvedimento legislativo a sostegno dei manifestanti pro democrazia di Hong Kong, spina nel fianco cinese. Da qui diverse teorie del complotto sul Covid, quale operazione maldestra di alcuni apparati cinesi per indebolire il dominio trumpiano sull’Occidente.