Esteri
Hong Kong, 12 mesi di carcere a Jimmy Lai per le proteste anti-Cina del 2019
Il magnate dei media di Hong Kong, l'oppositore Jimmy Lai, è stato condannato a 12 anni di carcere per essere stato fra gli organizzatori di una mega protesta pro-democrazia nell'ex colonia britannica nell'agosto del 2019.
Erano 9 gli imputati, tra cui alcuni "veterani" dell'opposizione, attivi da anni con iniziative non violente per ottenere la democrazia nell'ex colonia britannica. Sono gli ultimi in ordine di tempo a essere stati processati in una fase di implacabile repressione delle proteste da parte della Cina. All'udienza hanno partecipato molti sostenitori, ma anche giornalisti e diplomatici di Ue, Usa, Canada, Svezia, Australia, Germania e Francia.
Fra gli imputati anche l'82enne avvocato Martin Lee, che nel 1997 aveva contribuito alla stesura della legge fondamentale voluta dalla Cina per la regione semi-autonoma, l'ex deputata dell'opposizione 73enne Margaret Ng, e il magnate dei media della stessa età, Jimmy Lai, già in carcerazione preventiva per reati stabiliti dalla recente contestata legge sulla sicurezza voluta da Pechino.
Alla manifestazione dell'estate di due anni fa avevano partecipato, secondo gli organizzatori, 1,7 milioni di persone, quasi un quarto degli abitanti di Hong Kong.