Esteri
I quattro weekend che decidono le sorti del mondo: ecco quali sono
Il fine settimana che si è concluso ha visto: G7, Bilderberg, Lega Araba e summit cinese di Xian. Chi rappresentano e perché sono importanti?
A Hiroshima dopo le dovute cerimonie alle vittime giapponesi, si è discusso di Ucraina, di espansionismo cinese e di pericolo nord coreano. In tutti e tre gli scenari si sono paventati, complice la location, i rischi di un conflitto atomico. Il rischio nucleare in vero appare irrisorio considerando che Cina e Russia hanno una dottrina di utilizzo di armi nucleari legata alla difesa ultima del proprio territorio. Tra le altre note di merito il progetto di elevare altre sanzioni, da parte europea, verso la Russia. Ad oggi le sanzioni, come tutti i media possono confermare, sono pressoché inutili, l’unica significativa vittima delle sanzioni sono gli europei e le loro aziende che oggi pagano servizi e prodotti a costi più alti.
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L’unica significativo tema è stato quello degli F16: finalmente Zelensky avrà i caccia tanto agognati per la sua controffensiva che tarda ad arrivare. Una scelta che potrebbe degenerare nel caso l’ucraino decida di usare i jet, quando arriveranno, per missioni su territorio russo. Dei quattro eventi del weekend il G7 è stato quello più seguito e quello meno rilevante per gli equilibri futuri.
Bilderberg
È l’evento preferito dai complottisti di tutto il mondo: un consesso riservato tra decision maker occidentali di ogni genere: politici, lobbisti, banchieri, guru della tecnologia. Si ritrovano ogni anno in una location differente, quest’anno è toccato a Lisbona. Tra le note di rilievo alcuni ospiti. Biden ha mandato in sua rappresentanza il direttore della National Intelligence, Avril Haines, e il direttore Della pianificazione al NSC, Thomas Wright. Si sono accodati vari burocrati del giro security e intelligence tra cui Jen Easterly, direttore della Cybersecurity and Infrastructure Security Agency. Di recente Easterly ha dichiarato che il mondo occidentale affronta due grandi fide: l’Intelligenza Artificiale e la Cina.
La Cina rappresenta la nuova fissazione delle elite burocratiche e militari americane. In particolare tra i temi che si suppone siano stati trattati, c’è come contenere la Cina dal punto di vista economico finanziario. L’unico che sembra considerare razionalmente la Cina è Kissinger, immancabile al Bilderberg come Babbo Natale il 25 di dicembre, il quale ha una visione molto pratica sugli equilibri che dovrebbero esserci tra Cina e Usa. A confermare questa ipotesi di discussioni “Cina cattiva mood” consideriamo che, tra gli ospiti dell’evento, c’era anche Eric Schmidt. In precedenza il capo di Google parlando di IA ha spiegò che “il tema è al centro della competizione Usa-Cina […] e che la Cina sta dedicando enormi risorse per sorpassare gli Stati Uniti nella corsa alle IA”.
Le affermazioni di Schmidt suonano peculiari quando ricordiamo che Google stava progettando, proprio per la temuta Cina, un motore di ricerca personalizzato e censurante, Dragonfly. Il progetto venne bloccato non dai leader di Google (tra cui Schmidt) ma dai dipendenti che avevano una coscienza. Pare che la censura di Dragonfly non dispiacesse a Schmidt. L’ex Ceo, una volta emerso lo scandalo, dichiarò che il motore di ricerca “censurante”, che Google stava creando per la Cina, avrebbe aiutato la nazione ad essere più aperta al mondo.