Il North Carolina e il gerrymandering
Come vincere le elezioni pur non essendo maggioranza
Il “gerrymandering” è un termine anglosassone coniato dal giornale Boston Centinel che proviene dalla fusione di due parole: la prima, “gerry” fa riferimento al cognome del governatore del Massachusetts Elbridge Gerry attivo alla fine del XVIII secolo e la seconda a “salamander” e cioè “salamandra”.
Questo perché tale politico si garantì la rielezione grazie ad una ridefinizione dei confini del proprio collegio elettorale in modo che includesse gli elettori a lui favorevoli; il perimetro geometrico da lui individuato era così tortuoso da far ricordare appunto una salamandra, da cui il nome.
Il gerrymandering da allora è stato utilizzato diverse volte in politica e mira a vincere le elezioni includendo principalmente gli elettori che per censo, razza, possibilità finanziarie sono omogenei.
Il North Carolina, secondo l’ultimo rapporto dell’EIP (Electoral Integrity Project) dell’Università di Harvard e di Sydney che è un progetto che cerca di valutare il grado di democraticità delle elezioni nel mondo:
https://www.electoralintegrityproject.com/eip-blogs/2016/12/22/was-there-fraud-in-us-elections
è il peggiore Stato Usa e il peggiore Stato al mondo per l’utilizzo del gerrymandering.
Il North Carolina è classificato ad un livello piuttosto basso anche per il livello di democraticità e non solo del disegno dei confini, a livello di Stati come il Venezuela e l’Iran a causa di alcune leggi considerate liberticide.
Negli Usa vi sono 435 collegi elettorali in funzione della popolazione in cui vengono eletti i 435 Rappresentanti al Congresso degli Stati Uniti d’America mentre al Senato ogni Stato ha due Rappresentanti indipendentemente dalla popolazione.
Il ridisegno dei collegi avviene negli Usa ogni 10 anni in base usualmente ad un censimento ed è fatto dalla maggioranza del Parlamento statale.