Esteri
Idf: "Abbiamo messo fuori uso l'aeroporto di Sanaa". Houthi: "Israele ha varcato la linea rossa, risponderemo"
Telefonata Netanyahu-Putin, prima volta dal 2023. Parigi e Pechino bocciano il piano israeliano su Gaza

"Israele ha varcato la linea rossa e ora deve aspettarsi una risposta": lo affermano responsabili Houthi citati da al Arabiya.
La capitale yemenita Sanaa è sotto attacco, aveva riferito la tv degli Houthi al-Masira. Aerei israeliani sono entrati nello spazio aereo yemenita. "Caccia israeliani hanno compiuto diversi raid sull'aeroporto" internazionale di Sanaa. In precedenza l'Idf aveva invitato all'evacuazione dall'area.
Sky News arabic riferisce che tutti gli aerei civili e il terminal dell'aeroporto di Sanaa sono stati distrutti. La tv saudita Al-Arabiya riferisce che le strade che conducono alla zona dell'aeroporto internazionale di Sanaa sono state chiuse e l'accesso all'intero complesso è ora vietato. Ad Al-Hadath, i residenti e i dipendenti dei negozi nei pressi dell'aeroporto hanno segnalato un forte panico dopo l'avvertimento di evacuazione israeliano . Il precedente attacco dell'Idf all'aeroporto di Sanaa è avvenuto nel dicembre 2024.
E' "di almeno 3 morti e 38 feriti il bilancio dei radi di Israele" in Yemen: lo annuncia il ministero della Salute di Sanaa.
"L'aeronautica militare israeliana ha attaccato poco fa e distrutto infrastrutture degli Houthi presso l'aeroporto principale di Sanaa, nello Yemen, provocandone la completa inutilizzabilità. Lo abbiamo messo fuori uso. Questo è avvenuto in seguito al lancio di razzi da parte dell'organizzazione terroristica contro l'aeroporto Ben Gurion" di domenica scorsa. Lo ha dichiarato il portavoce dell'Idf aggiungendo che l'aeroporto viene utilizzato dagli Houthi per il trasferimento di armi e miliziani ed è regolarmente operato dal regime Houthi a fini terroristici.
"Il gruppo terroristico Houthi ha tentato di colpire l'aeroporto Ben-Gurion e, in risposta, oggi abbiamo distrutto l'aeroporto di Sanaa. Inoltre, abbiamo colpito altri obiettivi, a seguito degli attacchi di ieri al porto di Hodeida, colpendo ulteriori infrastrutture nazionali. Chi ci colpisce , noi lo colpiremo sette volte tanto. Questo è anche un messaggio di avvertimento al capo della piovra iraniana: 'Siete direttamente responsabili di ogni attacco degli Houthi contro lo Stato di Israele e pagherete interamente le conseguenze". Lo ha dichiarato il ministro della Difesa Israel Katz.
Intanto Francia e Cina hanno bocciato il piano israeliano per la conquista di Gaza. Il ministro degli Esteri francese ha dichiarato che Parigi condanna "molto fermamente" la nuova campagna militare israeliana nella Striscia di Gaza. "È inaccettabile", ha dichiarato Jean-Noël Barrot in un'intervista radiofonica, affermando che il governo israeliano sta "violando il diritto umanitario", dopo che il suo gabinetto di sicurezza ha approvato un piano che, secondo un funzionario israeliano, comporterà "la conquista della Striscia di Gaza e il mantenimento dei territori".
Pechino a sua volta esprime la sua "contrarietà" al piano di Israele, inclusa la prospettiva di spostare gran parte dei palestinesi. "La Cina è molto preoccupata per l'attuale situazione tra Palestina e Israele", ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian, aggiungendo che Pechino "si oppone alle azioni militari in corso di Israele a Gaza e auspichiamo che tutte le parti continuino a impegnarsi e ad attuare efficacemente l'accordo di cessate il fuoco".
Un alto funzionario di Hamas ha dichiarato che il gruppo non è più interessato ai colloqui per una tregua con Israele e ha esortato la comunità internazionale a porre fine alla "guerra della fame" israeliana contro Gaza.
"Non ha senso avviare colloqui o prendere in considerazione nuove proposte di cessate il fuoco finché la guerra della fame e la guerra di sterminio continuano nella Striscia di Gaza", ha dichiarato Basem Naim all'Afp, esortando la comunità internazionale "a fare pressione sul governo Netanyahu affinché ponga fine ai crimini di fame, sete e uccisioni" a Gaza.
Le sue dichiarazioni giungono il giorno dopo che l'esercito israeliano ha dichiarato che l'espansione delle operazioni a Gaza avrebbe incluso lo sfollamento della "maggior parte" dei suoi residenti.
Telefonata Netanyahu-Putin, prima volta dal 2023
Il presidente russo Vladimir Putin ha avuto una conversazione telefonica con il primo ministro Benyamin Netanyahu per la prima volta dal dicembre 2023. L'ufficio del primo ministro ha dichiarato che "i due leader si sono scambiati cordiali saluti in occasione dell'80mo anniversario della vittoria sulla Germania nazista nella seconda guerra mondiale". È stato anche riferito che "il primo ministro ha sottolineato il contributo decisivo dell'Armata Rossa alla vittoria sui nazisti e ha sottolineato l'importanza dei combattenti ebrei nella guerra. Inoltre, Netanyahu e Putin hanno discusso degli sviluppi in Medio Oriente".
Israele, pace ormai irraggiungibile?
I negoziati sulla tregua "non hanno più alcun senso". Così Bassem Naim, membro dell'ufficio politico di Hamas, all'indomani dell'annuncio del premier israeliano Benjamin Netanyahu di una "grande offensiva" se non torneranno gli ostaggi.
Naim, che fa appello alla comunità internazionale perché prema su Israele per lo stop alla "guerra della fame" nella Striscia di Gaza, dice: "Non ha alcun senso impegnarsi in negoziati, né esaminare nuove proposte di cessate il fuoco mentre prosegue la guerra della fame e la guerra di sterminio nella Striscia di Gaza". Quindi, il responsabile di Hamas ha rivolto un appello alla comunità internazionale perché "faccia pressione sul governo Netanyahu per mettere fine al crimine di affamare, assetare e uccidere" la popolazione palestinese di Gaza.
Il piano di Israele
L'offensiva pianificata da Israele nella Striscia di Gaza "includerà un attacco su vasta scala e lo spostamento della maggior parte della popolazione" dell'enclave palestinese "per proteggerla in un'area sterile, lontano da Hamas". Questo quanto affermato dal portavoce delle forze israeliane (Idf) Effie Defrin, in una dichiarazione dal confine con la Striscia riportata dal Times of Israel. Il portavoce ha parlato di un "piano organizzato" e affermato che "stiamo passando a una fase nuova e intensificata" nell'enclave palestinese teatro delle operazioni militari israeliane dall'attacco del 7 ottobre 2023 in Israele.
Cina: "Contrari ad azioni militari di Israele a Gaza"
La Cina ha dichiarato di essere contraria alle azioni militari di Israele a Gaza, dopo che l'Idf ha annunciato l'ampliamento delle operazioni nel territorio e il conseguente sfollamento della "maggior parte" della popolazione.
"La Cina è molto preoccupata per l'attuale situazione tra Palestina e Israele", ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian, aggiungendo: "Ci opponiamo alle azioni militari in corso di Israele a Gaza e auspichiamo che tutte le parti attuino costantemente ed efficacemente l'accordo di cessate il fuoco".
Barrot: "Nuovi piani israeliani per Gaza? Ferma condanna"
"Una condanna molto ferma perché è contrario al diritto internazionale". Il ministro degli Esteri francese, Jean-Noel Barrot, non usa mezzi termini per rispondere ai microfoni di Rtl a una domanda sugli ultimi piani israeliani annunciati per la Striscia di Gaza, teatro di operazioni militari israeliane dall'attacco del 7 ottobre 2023 in Israele.
Witkoff: "Contatti costanti su ostaggi, speriamo presto buone notizie"
Steve Witkoff, inviato del presidente americano Donald Trump, ha confermato contatti "quasi ogni giorno" con i Paesi mediatori, Egitto e Qatar, e con Israele riguardo le difficili trattative per la liberazione dei "59 ostaggi ancora trattenuti" da Hamas nella Striscia di Gaza. "A nome del presidente Trump, vi dico che stiamo lavorando e speriamo che la prossima Festa dell'Indipendenza (il 14 maggio) non sia solo un augurio di gioia ma una gioiosa realtà", ha detto Witkoff durante un evento organizzato dall'ambasciata israeliana a Washington, come riporta il Jerusalem Post.
Durante l'intervento, l'inviato di Trump ha anche invitato gli israeliani a "scegliere l'unità, non le divisione". Intanto un esponente dell'ufficio politico di Hamas ha ribadito all'agenzia Afp che i negoziati sulla tregua "non hanno più alcun senso".
Houthi: "Presto risposta a raid in Yemen, sarà dolorosa"
"Il sangue dei civili e dei lavoratori alimenterà una risposta da parte dello Yemen dura ed eclatante", che arriverà "presto". E' la minaccia contenuta in un post sull'account X di Hezam al-Asad, esponente dell'ufficio politico degli Houthi dello Yemen, dopo i raid "israelo-americani" che ieri hanno colpito "il porto di Hodeidah e il cementificio di Bajil".
Vengono bollati come un "crimine efferato che non passerà senza risposta". "Continueremo a sostenere Gaza con fede e determinazione, a colpire in profondità nel territorio del nemico e a interromperne il movimento fin quando l'aggressione non si fermerà e fin quando non verrà revocato l'assedio - incalza in un messaggio postato nelle scorse ore in ebraico e rilanciato dai media israeliani - la risposta è imminente, sarà dolorosa e sorprendente".
Guerra, altro che tregua in Medio Oriente: si aprono nuovi preoccupanti fronti di conflitto
Donald Trump aveva promesso una tregua tra Hamas e Israele ma le cose non stanno decisamente andando così, anzi la situazione in Medio Oriente si fa sempre più complicata. Netanyahu adesso non si limita solo a bombardare Gaza e ad annunciare l'invasione massiccia con lo spostamento della popolazione palestinese, ma punta anche a una fetta importante dell'intero Medio Oriente visti i vari fronti verso cui sta lanciando attacchi (nel silenzio generale). In nottata le truppe israeliane si sono mosse su tre nuovi obiettivi: Libano, Siria e Yemen. La tv libanese Al-Mayadeen, affiliata agli Hezbollah, ha segnalato esplosioni nella città di Aleppo, nel nord della Siria. La notizia afferma che la fonte delle esplosioni è sconosciuta.
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Le Idf confermano di aver effettuato attacchi aerei in Libano questa notte, affermando che hanno preso di mira le infrastrutture presso un sito di produzione e stoccaggio di "armi strategiche" di Hezbollah nella zona della valle della Beqaa. L'attacco è stato effettuato dopo che l'esercito ha dichiarato di aver scoperto che Hezbollah stava lavorando per ripristinare la struttura, che era stata presa di mira in passato. Inoltre, le Idf affermano di aver colpito questa sera altri siti di Hezbollah nella zona di Srifa, nel Libano meridionale. L'attività di Hezbollah e la presenza di armi nelle aree prese di mira "costituiscono palesi violazioni dell'accordo d'intesa tra Israele e Libano", aggiunge l'Idf.
Ma Israele, questa volta con l'aiuto degli Usa, ha anche bombardato in Yemen e distrutto il porto principale del Paese quello di Hodeida. Una fonte della sicurezza israeliana ha riferito ai media locali che i caccia dell’Idf "hanno sganciato 50 bombe, distrutto il porto di Hodeida e gli impianti di produzione di cemento che venivano utilizzati per la produzione di armi. Questo è un attacco molto forte, e non sarà l’ultimo. I giochi sono finiti". Nel porto sono arrivate per anni le armi inviate agli Houthi dall’Iran.