Esteri
Israele, Libano e Gaza sotto attacco. Netanyahu: "Pagheranno l’aggressione”
Israele reagisce alle decine di missili sferrati dal Libano e da Gaza. L'Italia si fa avanti per negoziare una "de-escalation"
L’attacco israeliano non è stato arbitrario: stanotte infatti il Paese ha ricevuto sette missili da Gaza e ben 36 dal Libano, mai così tanti dal 2006. Per questo l’esercito ha annunciato di avere rafforzato la presenza di fanteria e artiglieria nel nord e nel sud di Israele, che se la prende con Gaza per il raid libanese, dichiarando che non consentirà ad Hamas di “operare dall’interno” come infiltrato. Detto ciò, le colpe sono condivise; il portavoce dell'esercito israeliano infatti ha messo in guardia il Libano: “l'attacco di ieri non poteva essere ignorato dal gruppo sciita libanese Hezbollah. Lo Stato del Libano è responsabile di ogni aggressione proveniente dal suo territorio".
Tutto è cominciato mercoledì mattina, quando la polizia israeliana si è scontrata con i fedeli palestinesi presso la Moschea di Al Aqsa, nella Gerusalemme Est occupata. Questi scontri hanno provocato il ferimento di oltre 30 palestinesi e l'arresto di circa 350, e hanno dato il via al lancio dei razzi da Gaza.
"Nessuno vuole un'escalation a questo punto - ha aggiunto Israele - se gli attacchi cesseranno, cesseranno anche i bombardamenti".