Esteri
Israele, Libano e Gaza sotto attacco. Netanyahu: "Pagheranno l’aggressione”
Israele reagisce alle decine di missili sferrati dal Libano e da Gaza. L'Italia si fa avanti per negoziare una "de-escalation"
Regno Unito, Onu e Italia chiedono di fermare l’escalation
Il primo appello al rallentamento del conflitto è arrivato dal capo della diplomazia britannica James Cleverly, che attraverso un comunicato, da un lato ha condannato i razzi sferrati contro Israele, dall’altro la stessa polizia israeliana per le violenze nella moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme, terzo luogo santo dell'Islam. Al messaggio si è associata anche l’Unifil - la Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite -: "Fermare l'escalation, nessuno vuole la guerra".
Su questo si è espresso, in occasione della sua visita ufficiale in Libano, anche il ministro della difesa Guido Crosetto: "L'Italia è presente qua da oltre venti anni, con i nostri militari che fanno da cuscinetto tra Libano e Israele, è uno dei pilastri su cui si è mantenuta la pace nella zona: il nostro Paese vuole continuare ad avere questo ruolo perché non possiamo permettere che si aprano altre ferite in un mondo che ne ha già troppe".
L’Italia dunque si schiera per portare una mediazione tra le due parti “perché dobbiamo cercare di portare sicurezza nel Mediterraneo”. E ha concluso: “Parleremo nei prossimi giorni con la parte israeliana perché tutto si può pensare di avere ma non un'altra escalation in questa parte del mondo che sta già patendo, e negli ultimi anni ha già patito, troppe ferite, dal dramma dell'immigrazione siriana alla debolezza economica all'instabilità politica.