Esteri
Israele, si rallenta sull'annessione. Gantz e Bachelet (Onu) dicono no
Il 1° luglio è la data per l'annessione di aree della Cisgiordania secondo il piano Netanyahu
Altre morti, altra violenza e violazioni dei diritti umani: a questo rischia di portare il piano di Israele di annessione di aree della Cisgiordania secondo Michelle Bachelet, l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani. Le ripercussioni, ha avvertito l'ex presidente cilena in una dichiarazione da Ginevra, "dureranno per decenni e saranno estremamente dannose per Israele e per i palestinesi". "Qualsiasi forma di annessione è illegale. Punto", ha detto Bachelet, chiedendo a Israele di ritornare sui suoi passi. "Non si possono prevedere le conseguenze precise delle annessioni - ha proseguito - Ma saranno probabilmente disastrose per i palestinesi, per Israele stesso e per l'intera regione".
L'attuazione del piano comporterebbe quasi certamente un'ulteriore limitazione per le possibilità di libera circolazione dei palestinesi e, si avverte da Ginevra, potrebbe ridurre le loro possibilità di accesso ai servizi sanitari, all'istruzione, agli aiuti umanitari e ai terreni agricoli. "Sono molto preoccupata - ha detto Bachelet - per il fatto che anche la più piccola forma di annessione potrebbe portare a un aumento della violenza, a perdite di vite umane".
Gantz frena annessioni, "primo luglio non e' data sacra"
Frenata di Benny Gantz sulle annessioni di parti della Cisgiordania che Israele dovrebbe annunciare mercoledi'. Il primo luglio "non e' una data sacra", ha affermato il ministro della Difesa e premier alternato in un incontro con l'inviato del presidente Trump, Avi Berkovitz, e l'ambasciatore Usa, David Friedman. "Prima di intraprendere passi diplomatici occorre aiutare i nostri cittadini a tornare al lavoro", ha detto l'ex generale, citato da fonti del suo partito Blu e Bianco, "la loro prima preoccupazione e' il coronavirus". Gantz ha peraltro espresso pieno sostegno al Piano Trump per il Medio Oriente che apre la strada alle controverse annessioni. Il premier, Benjamin Netanyahu, aveva affermato che da luglio avrebbe esteso la sovranita' israeliana al 30% dei territori che secondo il "Piano del secolo" del presidente Usa dovrebbe rimanere sotto controllo dello Stato ebraico, ovvero le cosiddette "Aree C" della Cisgiordania, dove, in base agli Accordi di Oslo, l'amministrazione civile e la gestione della sicurezza sono nelle mani israeliane e dove si trovano tutti gli insediamenti (circa 450.000 abitanti) e una minima parte della popolazione palestinese (circa 100.000). Questo 30% comprende anche la Valle del Giordano, che Israele considera il suo confine orientale naturale.
Gantz e' sotto pressione dopo che il suo partito Blu e Bianco e' crollato nei sondaggi: se si rivotasse oggi attualmente otterrebbe solo nove seggi alla Knesset rispetto ai 33 guadagnati a marzo. Inoltre si intensificano le voci secondo cui Netanyahu sarebbe alla ricerca di un pretesto per sciogliere il governo di unita' nazionale per impedire che il ministro della Difesa Gantz diventi premier nel novembre 2021 come da staffetta programmata. Questo proprio per i disaccordi programmatici tra Likud e Blue e Bianco. Intanto dall'Onu e' arrivato un nuovo altola' alle annessioni israeliane: il progetto e' stato definito "totalmente illegale" da Michelle Bachelet, alto commissario delle nazioni Unite per i diritti umani. Le "onde d'urto" del piano di annessioni israeliano "dureranno per decenni", ha avvertito l'ex presidente cilena, "Qualsiasi annessione, sia che si tratti del 30% della Cisgiordania, sia che si tratti del 5%, e' illegale". Da parte sua Netanyahu in un discorso ha affermato che "la visione del presidente Trump sistema definitivamente l'illusione dei 'due Stati'": "Fa appello ad una soluzione realistica dei Due Stati, ed in questa soluzione realistica Israele, e solo Israele, mantiene la responsabilita' generale di sicurezza ad ovest del fiume Giordano. Cio' e' un bene per Israele, un bene per i palestinesi, un bene per la pace". "Il Piano Trump non cambia la realta' sul terreno ma semplicemente la riconosce". Netanyahu ha lanciato un appello ai palestinesi affinche' "facciano loro la Visione di Trump e negozino in buona fede" per raggiungere "un compromesso storico".