L’inflazione al 14 mila per cento sta ammazzando il Venezuela
A Caracas cinque giorni di salario per comprare 12 uova
C’è un paese, seduto su un mare di petrolio, che sta praticamente morendo, soffocato da un’inflazione al 14 mila per cento, praticamente una iperinflazione. Una politica economica dissennata portata avanti da un Governo dittatoriale senza capacità.
Questo Paese si chiama Venezuela del presidente dittatore Nicolas Maduro, un bellissimo paese in agonia da anni.
Nel Paese le valige servono a raccogliere e contenere chili di bolivar (la moneta che non vale nulla) per comprare i pochi generi di necessità che si trovano ogni tanto nei supermercati ancora aperti. Serve l’equivalente di 5 giorni di lavoro per acquistare una dozzina di uova.
Venezuela in agonia. Bolivar e Petro, due monete senza valore
Anche perché l’alternativa al bolivar che sarebbe dovuta essere il Petro, la nuova moneta ideata dal Presidente, non è nemmeno partita. Garantita dalle vendite del petrolio futuro, praticamente già da anni venduto ai cinesi, il Petro ha solo fatto flop.
In pochi anni sono crollate le produzioni di petrolio, alimentari, energia. Ma il peggio deve ancora arrivare.
In una totale assenza di interesse da parte di Usa ed Europa troppo concentrate sulle guerre commerciali e sulle grandi migrazioni, soprattutto africane, il Dittatore può’ manovrare da solo quello che rimane del paese con un’opposizione che fa rumore ma nulla più.
Certo questo disinteresse unito, alla politica di veti incrociati di alleanza diverse ( Cina, Russia, India e Cuba pro Maduro, Usa ed Europa contro) favorisce anche una politica del non fare nulla e questo, in ogni caso, per il Venezuela è solo una sentenza di morte economica e soprattutto sociale.
Venezuela in agonia. Un'opposizione inesistente a Maduro
Tre gli oppositori più accreditati che si muovono su un’arena molto difficile: Henry Falcon, ex aficionados di Ugo Chavez, ma ora interessato a politiche liberiste; Reinaldo Quijada, un ingegnere che vorrebbe ridisegnare le politiche caviate e da ultimo il pastore evangelico Javier Bertucci, discusso personaggio con interessi molto terreni.
Tra le minacce dei pretoriani di Maduro e una realistica impossibilità a fare nulla nulla, è senso comune che questi personaggi ci debbano essere, ma sembra praticamente impossibile possano far cambiare qualcosa.
La realtà è che, negli ultimi due anni e mezzo, hanno lasciato il paese oltre 2 milioni di venezuelani e solo nel primo semestre del 2018 altri cinquecentomila, ricchi e poveri e media classe.
Fa impressione, tra le molte criticità, vedere il problema della scuola. Infatti il 12% del personale della scuola è assente da tempo e non si riesce a sostituirlo perché mancano e competenze . Ed allora le maestre e i maestri sono i genitori degli stessi scolari che volontariamente si dedicano all’insegnamento.
Venezuela in agonia. L'Armageddon del Paese sudamericano
Che succederà?
L’’Armageddon’ del Paese è molto vicino. i black out di energia sono ormai all’ordine del giorno. Se la comunità internazionale il Venezuela in breve tempo diventerà un paese distrutto dal terremoto come fu per Haiti.
E nel frattempo? Per il Presidente Nicolas Maduro è solo colpa delle politiche capitaliste e della loro controinformazione mirata alla diffamazione del lavoro del Governo del popolo. 'L’imperialismo americano sta pensando di destabilizzare il Venezuela ed allora massima allerta alle Forze Armate’ grida Maduro ripreso dalla sua televisione. Sembrerebbe anche una comica se non fosse che ad essere coinvolti in questa follia ci sono milioni di persone allo stremo.
Certo che se ci si limitasse a vedere la pubblicità televisiva della compagnia Air Venezuela non si può immaginare tutto questo.
La verità la sanno purtroppo bene i venezuelani che, almeno quelli fortunati, che possono comperare un biglietto aereo, hanno probabilmente bisogno non di un portafoglio, ma di un intero baule ripieno di carta moneta.
Due se devono acquistare pure un, improbabile, ritorno.