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Macron e Lula, ma anche Musk e Intel: tutti contro il decoupling con la Cina

di Redazione Esteri

I leader globali voltano le spalle agli Stati Uniti: nessuno vuole ridurre i rapporti commerciali e politici con Pechino

Nei prossimi giorni dovrebbe arrivare anche Elon Musk. Il suo viaggio è stato anticipato dalla notizia che Tesla aprirà una fabbrica a Shanghai, in grado di produrre 10.000 prodotti energetici Megapack all'anno, per integrare la produzione della fabbrica Megapack in California. La casa automobilistica di Musk avvierà la costruzione dell'impianto nel terzo trimestre e la produzione nel secondo trimestre del 2024.

A complemento dell'enorme impianto esistente a Shanghai per la produzione di veicoli elettrici, la nuova fabbrica produrrà inizialmente 10.000 unità Megapack all'anno, pari a circa 40 gigawattora di accumulo di energia, da vendere a livello globale. Con il nuovo stabilimento di Shanghai, Tesla sfrutterà la catena di fornitura di batterie leader a livello mondiale in Cina per aumentare la produzione e abbassare i costi delle sue unità Megapack agli ioni di litio per soddisfare la crescente domanda di accumulo di energia a livello globale, man mano che il mondo si sposta verso l'utilizzo di più energia rinnovabile.

Insomma, la sensazione è che il decoupling immaginato dagli Usa, anche se in forma parziale, lo vogliano davvero in pochi.