Medioriente, condannato soldato israeliano che uccise palestinese a terra
Israele, il soldato israeliano che aveva sparato alla testa a un giovane palestinese ferito e a terra è stato giudicato colpevole di omicidio
Un soldato israeliano, che aveva sparato alla testa a un giovane palestinese -quando questi, che aveva assalito un suo commilitone, era ferito e a terra, ormai immobilizzato- e' stato giudicato colpevole di omicidio.
Il soldato, Elor Azaria, era giudicato da un tribunale militare e il processo, che ha profondamente diviso l'opinione pubblica israeliana, andava avanti dal maggio scorso. La presidente, il giudice Maya Heller, ha stabilito che e' stato lo sparo ad uccidere il giovane palestinese e che il soldato era cosciente che il suo atto ne avrebbe provocato la morte.
La pena sara' determinata nel prossimo futuro. Fuori dalla sede dell'esercito, a Tel Aviv, centinaia di israeliani manifestavano contro la possibile condanna del militare. L'opinione pubblica era divisa tra chi difendeva il soldato e chi lo riteneva responsabile di un gesto immorale e contrario al codice militare. Il processo ad Azaria, iniziato lo scorso maggio, e' stato un caso nazionale, con una parte consistenza della destra schierata a suo favore e molti alti gradi dell'esercito impegnati a condannare duramente la sua condotta.
Il caso esplose il 24 marzo, quando venne divulgato un video che lo mostrava mentre sparava a Abdul Fatah al Sharif, un 21enne che aveva ferito lievemente con una coltellata un suo commilitone, che in quel momento era immobilizzato e sdraiato al suolo. Uno sparo alla testa, il suo, senza un'apparente provocazione da parte del palestinese.
Dopo l'emissione della sentenza di condanna il gruppo israeliano per la difesa dei diritti dell'uomo che aveva diffuso il video, ha accusato comunque le forze di sicurezza di essere impegnate in una costante opera di "sbianchettamento dei casi in cui i propri uomini si trovano ad uccidere o ferire cittadini palestinesi, senza essere chiamati a rispondere dei loro atti".
Un portavoce del governo dei territori palestinesi, Yousef al-Mahmoud, ha commentato da parte sua: "La condanna del soldato che ha giustiziato al Sharif e' avvenuta perche' il crimine e' stato documentato e il mondo ha potuto assistervi in televisione".