Esteri
Papa nomina delegato per i Memores Domini. Colpita Comunione e Liberazione
A Comunione e liberazione, che aveva ricevuto a marzo del 2015, il Papa aveva detto, tra l’altro: “Il carisma non si conserva in una bottiglia di acqua distillata! Fedeltà al carisma non vuol dire ‘pietrificarlo’ – è il diavolo quello che ‘pietrifica’, non dimenticare! Fedeltà al carisma non vuol dire scriverlo su una pergamena e metterlo in un quadro. Il riferimento all’eredità che vi ha lasciato Don Giussani non può ridursi a un museo di ricordi, di decisioni prese, di norme di condotta. Comporta certamente fedeltà alla tradizione, ma fedeltà alla tradizione – diceva Mahler – ‘significa tenere vivo il fuoco e non adorare le ceneri’. Don Giussani non vi perdonerebbe mai che perdeste la libertà e vi trasformaste in guide da museo o adoratori di ceneri. Quando siamo schiavi dell’autoreferenzialità finiamo per coltivare una ‘spiritualità di etichetta’: ‘Io sono CL’. Questa è l’etichetta. E poi cadiamo nelle mille trappole che ci offre il compiacimento autoreferenziale, quel guardarci allo specchio che ci porta a disorientarci e a trasformarci in meri impresari di una ONG”.
Comunemente i Memores Domini sono conosciuti perché sono alcune appartenenti alla comunità che hanno cura di Benedetto XVI, nella sua residenza. Appena pochi giorni fa sempre il Pontefice aveva ricordato, ricevendo i rappresentanti delle associazioni di fedeli, dei movimenti ecclesiali e delle nuove comunità, che chi ha ruoli di governo nelle aggregazioni è chiamato a servire, senza cadere nella voglia di potere e nella slealtà, e mette in guardia dal rischio di vivere in un “mondo parallelo”, lontano da quelle sfide delle persone che “attendono la vostra testimonianza cristiana”. ll suo intervento, ricco di aggiunte a braccio, ruotava attorno al Decreto Le associazioni internazionali di fedeli, promulgato lo scorso 11 giugno, che regola la durata e il numero dei mandati di governo (con un massimo di 10 anni consecutivi) nelle associazioni internazionali di fedeli, private e pubbliche, e la necessaria rappresentatività dei membri al processo di elezione dell’organo di governo internazionale.
"Rappresentate una forza missionaria e una presenza di profezia che ci fa ben sperare per il futuro”. E, pur “con i limiti e i peccati di ogni giorno”, “voi siete un chiaro segno della vitalità della Chiesa”, aveva detto, aggiungendo subito dopo: “So che tanti di voi hanno moltiplicato il loro impegno, adeguandosi alle concrete situazioni che avete e avevate di fronte, con quella creatività che proviene dall’amore, perché chi si sente amato dal Signore ama senza misura”.