Esteri

Polemiche sui costi del G7: "81 milioni di euro? Usiamoli per i poveri!"

Nella regione inglese scelta per il summit un bambino su tre vive in povertà: "Perché spendere soldi per questi eventi, invece che per aiutare chi ha bisogno?"

Dall'11 al 13 giugno i membri del G7 si riuniranno in Gran Bretagna, per il tradizionale summit tra le più importanti potenze mondiali.

Il padrone di casa sarà ovviamente Boris Johnson, che a Carbis Bay, in Cornovaglia, accoglierà i capi di Stato e di Governo, da Mario Draghi a Joe Biden, al suo primo viaggio intercontinentale dopo l'elezione a Presidente.

Per la regione si tratterà della “più imponente operazione di sicurezza della storia locale”, come spiegano le autorità di polizia. I costi ammonteranno a 70 milioni di sterline (oltre 81 milioni di euro), con circa 6.500 agenti impegnati nella protezione dei leader.

La circolazione stradale verrà bloccata e ci saranno dei posti di blocchi distribuiti sul territorio. Sarà contingentato l'accesso all'aeroporto, nonché al centro media di Falmouth, dove verranno ospitati i giornalisti.

In contemporanea con il G7 si svolgeranno anche manifestazioni di protesta locali precedentemente autorizzate sia a Truro che a Falmouth, evenienza che impegna le forze dell'ordine inglesi a un duplice sforzo.

Ci si attende inoltre una protesta da parte di Resist G7, federazione di associazioni antagoniste, la quale sostiene che “è il G7 a rappresentare un costo, non la gente che manifesta” e fa presente come nella zona scelta per il summit un bambino su tre vive in povertà “e i residenti hanno ragione a chiedere come mai tutti questi soldi vengano usati per gil G7, invece che per gli indigenti”.