Esteri
Senegal, golpe ed elezioni rinviate. Esplode la rabbia, rischio guerra civile
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La democrazia più stabile d’Africa vacilla. Le votazioni previste per il 25 febbraio slittano a dicembre. Non succedeva nulla di simile dal 1967
Senegal, esplode la rabbia della gente: "Colpo di Stato costituzionale". Scontri nelle strade
Si apre un nuovo fronte "caldo" in Africa. A traballare questa volta è uno dei paesi considerati più stabili politicamente dell'intero continente: il Senegal. La notizia del rinvio delle elezioni, previste per il prossimo 25 febbraio, addirittura al prossimo dicembre, ha provocato la rabbia dei senegalesi che si sono riversati nelle strade. Questa decisone - si legge su Repubblica - è considerata una sorta di golpe dell'attuale presidente Sall, in carica dal 2012 e rieletto nel 2019, una mossa per contrastare l'avanzata delle forze sovraniste. Secondo l’opposizione, la decisione di Sall è un "colpo di Stato costituzionale", in un Paese dove le presidenziali sono state annullate e rinviate solo una volta, nel lontano 1967, e dove mai c’è stato un colpo di Stato militare - come, invece, praticamente ovunque nel resto del continente. Esempio di democrazia e a lungo anche con prospettive economiche incoraggianti, il Senegal è piombato negli ultimi anni in una nuova fase di crisi e incertezza, ritornando ad alimentare il flusso migratorio dall’Africa subsahariana verso l’Europa.
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Domenica scorsa - prosegue Repubblica - sono iniziati a Dakar i cortei contro Sall. Le forze dell’ordine sono intervenute con i gas lacrimogeni e una certa brutalità. Non solo: Anta Babacar Ngom, anche lei candidata alle presidenziali, e Aminata Touré, già premier (ora all’opposizione) sono state arrestate e poi rilasciate nella notte tra domenica e lunedì. Il Governo ha bloccato le trasmissioni della tv privata Walf, accusata di fomentare i disordini dando spazio alle immagini della manifestazione. Ieri, di nuovo, alcune centinaia di manifestanti si sono radunati dinanzi all’Assemblea nazionale, mentre i deputati discutevano il provvedimento voluto da Sall, e sono stati dispersi con i lacrimogeni. Ieri mattina il Governo ha anche bloccato Internet sulla telefonia mobile in diversi quartieri di Dakar, come già aveva fatto nel giugno 2023. L’obiettivo è limitare le manifestazioni organizzate sui social.