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Slovacchia, Ungheria, Bulgaria. Il ritorno dei filorussi divide l'Est Europa

di Redazione Esteri

Dopo circa un anno di stenti dopo l'invasione di Putin, diversi partiti vicini a Mosca stanno riguadagnando posizioni nei paesi Ue

La rinascita dei partiti filorussi in Ue. In Slovacchia verso il ritorno di Fico

C'era un tempo in cui i partiti filorussi in Europa non si nascondevano, anzi prosperavano e indicavano come positivo il rapporto più o meno stretto che intrattenevano con Mosca e il sistema di potere di Vladimir Putin. Più di recente, invece, è diventato molto difficile sbandierare questi rapporti. Già dopo quanto accaduto in Crimea nel 2014, ancora di più dopo l'invasione dell'Ucraina del febbraio 2022. Adesso, però, il vento sembra di nuovo (parzialmente) cambiare, almeno in alcuni paesi europei le forze politiche filorusse sembrano pronte a fare il loro rientro in scena.

In ordine di tempo, gli ultimi sviluppi in tal senso arrivano dalla Slovacchia, uno dei paesi del cosiddetto gruppo di Visegrad. Ex avamposto di politiche sovraniste e con inclinazioni filorusse, negli ultimi anni c'era stata invece una netta svolta europeista. Domenica 7 maggio, però, si è dimesso il primo ministro pro occidentale Eduard Heger. Il premier si è dimesso  due giorni dopo che il ministro degli Esteri Rastislav Káčer aveva lasciato il suo ruolo.

Dopo le dimissioni di Heger, la presidente slovacca Zuzana Čaputová ha nominato il vicegovernatore della banca centrale Ludovit Odor alla guida di un governo di tecnocrati. Ma a settembre sono già in programma le elezioni. I sondaggi mostrano che il partito filo-russo Smer-SD dell'ex premier Robert Fico è il preferito dagli elettori.