Esteri
Ucraina, prove di disgelo Usa-Russia: telefonata tra Austin e Belousov
I ministri della Difesa Usa e russo si sono parlati per la prima volta al telefono dopo oltre un anno di silenzio per discutere la situazione in Ucraina
Usa-Russia tornano a parlarsi: telefonata Ministri Difesa. Belousov a Austin: “Escalation con armi a Kiev”
Al culmine delle tensioni tra gli Usa e la Russia, che ha accusato direttamente gli americani per un bombardamento avvenuto domenica sulla Crimea, i ministri della Difesa dei due Paesi si sono parlati per la prima volta al telefono dopo oltre un anno per discutere la situazione in Ucraina. Con quello russo, Andrei Belousov, che ha messo in guardia il capo del Pentagono Lloyd Austin sul "rischio di un'ulteriore escalation a causa della fornitura di armi alle forze ucraine". Questa la versione di Mosca, mentre il portavoce del Pentagono, Pat Ryder, ha sottolineando che i due hanno concordato di "tenere aperte le linee di comunicazione". Era dal marzo 2023 che il segretario alla Difesa Usa non parlava con il suo omologo di Mosca, all'epoca Serghei Shoigu.
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Quella con Belousov, dunque, è stata la prima conversazione da quando questo economista è stato nominato alla guida del ministero della Difesa russo, nel maggio scorso. Secondo la Russia durante la conversazione, avvenuta su iniziativa americana, sono stati trattati anche "altri temi". Nessun chiarimento è stato dato in proposito, ma a sottolineare il livello di tensione tra le due più grandi potenze nucleari originata dal conflitto ucraino è stata la notizia data dal ministero della Difesa russo secondo la quale le forze di Mosca in Ucraina hanno "distrutto" tre sistemi di lancio di razzi americani Himars e "specialisti stranieri che li facevano funzionare". Il presidente Vladimir Putin aveva detto recentemente che la Russia era a conoscenza della presenza di personale militare di Paesi della Nato in Ucraina, che secondo lui avrebbero già subito delle "perdite". Il leader russo non ha detto quale sarebbe la loro nazionalità, così come il ministero della Difesa adesso non precisa di quali Paesi fossero questi "specialisti". Ma nell'ultimo anno gli Usa hanno fornito a Kiev molti di questi sistemi, che possono essere utilizzati anche per lanciare i missili Atacms, con una gittata fino a 300 chilometri. E proprio questi ultimi vettori, secondo Mosca, sono stati utilizzati domenica per un bombardamento sulla Crimea in cui sono stati uccisi quattro civili - tra cui due bambini - e altre 150 persone sono rimaste ferite. Le autorità russe affermano che gli Atacms possono essere lanciati solo con la partecipazione attiva di personale americano per l'immissione delle coordinate di navigazione ricavate dall'intelligence satellitare, e per questo hanno annunciato una risposta anche nei confronti degli Usa. E il vice ministro degli Esteri Serghei Ryabkov ha detto di non escludere che questa risposta possa essere di natura militare.
Alcune settimane fa il presidente Vladimir Putin aveva ipotizzato di reagire all'utilizzo da parte dell'Ucraina di armi occidentali per colpire il territorio russo - quale considera la Crimea, annessa nel 2014 - con l'invio di missili in "regioni del mondo" da dove potrebbero minacciare "obiettivi sensibili" di Paesi Nato. E dopo la visita a Pyongyang della settimana scorsa non ha escluso di fornire tali armamenti alla Corea del Nord, da dove potrebbero prendere di mira le forze americane nella penisola.
La direzione della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia (Znpp), occupata dai russi, ha accusato nel frattempo le forze di Kiev di avere distrutto in un bombardamento una stazione di controllo delle radiazioni dello stesso impianto situata a Velikaya Znamenka, una trentina di chilometri ad ovest della centrale. Il direttore della Znpp, Yury Chernichuk, ha assicurato che i suoi tecnici sostituiranno la postazione con una nuova e "il controllo delle radiazioni tornerà al regime normale previsto dal progetto". Chernichuk ha sottolineato che del fatto è stata informata l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), alla quale sono state fornite anche prove fotografiche sui danni.