Esteri
Mosca: "Da Trump nulla di buono per noi". L'Iran respinge le accuse: "Nessun complotto contro di lui"
I paesi in conflitto prendono le distanze dall'attentato di cui è stato vittima l'ex presidente Usa
Trump, Peskov: "Per la Russia non ha fatto nulla di buono, ma c'era dialogo"
Durante la presidenza di Donald Trump negli Stati Uniti, alla Russia sono state imposte sempre più restrizioni e non è stato fatto nulla di buono, ma almeno c’è stato un dialogo tra i due paesi. Lo ha dichiarato il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov. "Sapete che durante la presidenza Trump non e' stato fatto nulla di particolarmente buono per la Russia. Al contrario, mentre Trump era in carica sono state imposte sempre più nuove restrizioni, eppure c'è stato un dialogo. Questo potrebbe essere annoverato tra le cose positive", ha detto il portavoce ai giornalisti.
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Usa 2024, Iran respinge le accuse: "Nessun complotto anti-Trump"
Nel frattempo l'Iran ha respinto nuovamente con forza questa mattina le accuse dell'intelligence americana, riportate dalla stampa Usa, secondo cui ci sarebbe stato un piano di Teheran per assassinare Donald Trump già alcune settimane prima dell'attentato di sabato scorso. "Respingiamo con fermezza qualsiasi coinvolgimento nel recente attacco armato contro Trump e le accuse secondo cui l'Iran aveva intenzione di portare avanti un'azione simile", si legge in una nota del portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser Kananoi. "Queste accuse hanno motivazioni e obiettivi politici dannosi", secondo il diplomatico. Le minacce iraniane a Trump non sono una novità: Teheran ha in programma un'azione legale contro Trump per il suo ruolo diretto nell'assassinio con droni a Baghdad del generale iraniano Qasem Soleimani nel 2020, comandante della Forza Al Quds, l'organismo esterno della Guardia rivoluzionaria iraniana.
La Missione iraniana presso l'ONU - l'unico canale ufficiale iraniano sul suolo americano, poichè non ci sono relazioni diplomatiche - aveva già respinto ore prima le accuse, definendole "infondate" e "maliziose". Secondo quanto dichiarato alla stampa da un alto funzionario della sicurezza nazionale statunitense, quando settimane fa i servizi segreti hanno scoperto il piano iraniano, la Casa Bianca ha avvertito del pericolo sia la campagna di Trump che i servizi segreti, che hanno adottato ulteriori misure per proteggere l'ex presidente. L'Iran ha invitato in numerose occasioni a "vendicare" la morte di Soleimani. Il defunto presidente iraniano Ebrahim Raisi dichiarò due anni fa che la umma (la comunità musulmana) si sarebbe vendicata con le proprie mani se Trump non fosse stato processato per l'assassinio del generale. E anche l'anno scorso, il comandante delle forze aeree della Guardia rivoluzionaria, Amir Ali Hajizadeh, aveva dichiarato in un'intervista televisiva che "cerchiamo di uccidere Trump" per la morte di Soleimani.