Esteri
Trump, campanello d'allarme. Nel 2020 pil giù per motivi geopolitici
Dalla trade war al raid contro l'iraniano Soleimani: i rischi geopolitici sempre più inquietanti faranno rallentare il pil Usa nel 2020. Proprio l'anno del voto
Sulla crescita americana, peseranno nel 2010 il protezionismo e l'incertezza della politica commerciale. Ma ci aspetta anche un significativo aumento dei rischi geopolitici ed economici dopo il raid Usa che ha portato l'uccisione del primo generale iraniano Qassem Soleimani. Lo rilevano gli esperti di "Oxford economics". La crescita del Pil Usa dovrebbe quindi rallentare dal 2,3% nel 2019 all'1,7% nel 2020.
A raffreddare la crescita, secondo gli economisti, un raffreddamento della fiducia dei consumatori, la prudenza delle aziende per gli investimenti in un contesto di incertezza sul fronte dell'economia globale e della disputa commerciale. Ma non solo, il raid Usa in Iraq "segna un'escalation significativa e rischia di portare a un conflitto a tutto campo".
La firma, il 15 gennaio, tra Washington e Pechino sul fronte commerciale farà salire il Pil dello 0,2% quest'anno. Ma ci sono anche altri fattori frenanti come il protezionismo ed elementi di incertezza nel negoziato commerciale. Gli economisti rilevano inoltre la fiducia dei consumatori che restano ottimisti, e questo è un fattore importante per fronteggiare elementi di preoccupazione come la brusca frenata dell'indice Ism manifatturiero di dicembre che riflette il rallentamento della crescita globale e gli effetti delle tensioni sui dazi.