Esteri
Trump e la rabbia di Nancy Pelosi. Tutto il mondo è cortile
Trump e il discorso sullo stato dell'Unione
Di Gianni Pardo
Il Presidente Donald Trump ha tenuto il suo discorso sullo Stato dell’Unione, ed è stato ovviamente molto applaudito dai suoi e poco apprezzato dai suoi avversari. Fin qui, normale democrazia. Ma il comportamento della sua più acida nemica, Nancy Pelosi, speaker (presidente) del Congresso e terza carica dello Stato, è esemplare di un fenomeno che è stato così brillantemente riassunto da Talleyrand. “Tout ce qui est excessif est insignifiant”, tutto ciò che è eccessivo è insignificante.
Intendiamoci, qui non si vuol dare una lezione di moralità e, ancor meno, di buon cuore a Nancy Pelosi. Costei ha diritto di detestare Trump e di considerarlo una disgrazia per gli Stati Uniti. In politica l’animosità si giustifica del resto, al di là delle personali idiosincrasie, col fatto che si reputano certi personaggi dannosi per la nostra patria. E infatti la Pelosi i suoi sentimenti li ha manifestati più che ampiamente promuovendo con fervore, ma legittimamente, l’impeachment di Trump. Per manifestare qualcosa di più del suo odio e del suo desiderio di vederlo destituito, potrebbe soltanto sparargli. Ma la cosa si accorderebbe poco con la sua impeccabile pettinatura.
E invece durante il discorso di Trump si è lasciata andare a gesti e parole che difficilmente miglioreranno la sua immagine. Atti che sono riprova di un imperdonabile cattivo gusto, di una cocente frustrazione, di una rabbiosa manifestazione di impotenza. Fino ad un eccesso che sfocia nell’insignificanza, come avrebbe detto quel politico francese. Ed anche nel ridicolo.
Ecco come l’Ansa riferisce l’episodio:
ll clima è lontano anni luce dall'essere bipartisan. A testimoniarlo anche la mancata stretta di mano, poco prima dell'inizio del discorso, tra Trump e la terza carica dello stato, la speaker della Camera Nancy Pelosi, più volte inquadrata alle spalle del tycoon mentre scuote la testa o sembra deridere le parole del presidente. Del resto - fanno notare molti osservatori - lei lo aveva accolto in aula senza ricorrere alla consueta formula "è un mio onore e privilegio introdurre il presidente degli Stati Uniti". E, fatto ancor più clamoroso, Pelosi con un gesto di stizza viene inquadrata mentre strappa la copia del discorso sullo stato dell'Unione che le era appena stata consegnata dal presidente. "L'ho strappata? E' stata la cosa più cortese, considerando quali potevano essere le alternative", ha detto ai cronisti alla fine della serata, alimentando ulteriormente la tensione.
Come si vede, la Pelosi aveva talmente la bava alla bocca da trascendere al livello scurrile. Infatti nella cultura anglosassone, quando si chiede a qualcuno: “Sai che devi fartene di questo documento?” si intende: “Devi arrotolarlo e ficcartelo su per il culo”. Che non è il colmo della raffinatezza, in bocca ad una dama così elegante. Ma lei queste parole non le ha dette. Le ha soltanto fatte capire, perfino ad un lontano barbaro che vive in Sicilia.
Con questo comportamento eccessivo la Pelosi induce a notare quanto sia sconfitta. A che scopo scuotere la testa, quando il Presidente enumera i suoi successi, se questi successi glieli riconoscono anche gli osservatori neutrali, per esempio in quell’Europa che a Trump è ostile più o meno quanto lei? Se poteva negarli doveva star zitta e poi contestarli, parlando con i giornalisti. Scuotere la testa è sottolineare di essere costretti al silenzio.
Lo stesso vale per il gesto di strappare il testo del discorso. Strappandolo, lo ha forse annullato? Ha soltanto manifestato la propria frustrazione di spettatrice impotente dinanzi ad un Presidente che parla mentre lei è ridotta al silenzio. Di un Presidente che lei ha accusato del peggio e che domani sarà assolto dal Senato. Di un Presidente che ha di che vantarsi, mentre lei appartiene ad un Partito Democratico che proprio ieri, in Iowa, ha fatto una clamorosa cattiva figura amministrativa, tanto che Trump ha potuto chiedere: “Non sanno organizzare un caucus e vorrebbero governare il Paese?”
Soltanto di una cosa si può ringraziare Nancy Pelosi: di averci dimostrato che la nostra Italia non ha l’esclusiva del cattivo gusto, dell’odio misero e impotente. E infine dell’autolesionismo che consegue all’eccesso.
giannipardo1@gmail.com