Esteri
Turchia, Vladimir Putin prepara sanzioni-soft
Il primo vicepremier russo Igor Shuvalov riferira' oggi al primo ministro Dmitri Medvedev sull'attuazione da parte del governo del decreto firmato da Vladimir Putin per introdurre sanzioni economiche contro la Turchia in risposta all'abbattimento del jet di Mosca al confine con la Siria. Secondo fonti all'interno del governo, citate oggi dal quotidiano finanziario Vedomosti, non e' ancora stata approvata la lista di prodotti, aziende e settori che saranno colpiti dalle misure restrittive volute dal Cremlino.
Il governo, scrive il quotidiano, sta lavorando ancora sulle proposte avanzate dai singoli ministeri. "Le restrizioni sui prodotti alimentari ci saranno, ma si applicheranno solo a determinati prodotti, un elenco verra' pubblicato a giorni", ha spiegato "un alto funzionario". A suo dire, "il governo ha intenzione di agire in modo molto attento, tenendo conto che si avvicinano le vacanze" del Nuovo Anno. Molto, secondo la fonte, dipendera' anche dalla retorica di Ankara, che negli ultimi tempi e' cambiata.
La fonte ha comunque tenuto a sottolineare che l'idea prevalente e' quella di procedere con cautela e si e' detta convinta che Shuvalov agira' in modo pragmatico "per assicurare che le proposte di sanzioni non abbiamo conseguenze dannose sull'economia russa". Esperti intervistati da Vedomosti hanno avvertito pero' che la guerra commerciale della Russia alla Turchia rischia di danneggiare entrambi i paesi. Secondo quanto reso noto dal Cremlino, sabato, il decreto firmato da Putin prevede restrizioni sull'importazione di determinate tipologie di merci, se originarie della Turchia e purche' inserite in un'apposita lista predisposta dal governo centrale, con l'eccezione dei beni per uso strettamente personale che non eccedano l'ammontare previsto dalle norme dell'Unione Economica Eurasiatica della quale, oltre a Mosca, fanno parte Kazakhstan, Bielorussia, Armenia a Kirghizistan.
Dal 1 gennaio prossimo agli imprenditori russi sara' proibito assumere lavoratori turchi che non fossero gia' sotto contratto alla data del 31 dicembre. A operatori e agenti turistici e' fatto divieto di vendere viaggi concernenti la Turchia. Si da' mandato all'esecutivo di adottare misure che blocchino i collegamenti aerei charter tra i due Paesi, e che varino una vigilanza rafforzata nei porti marittimi russi. Infine, sempre dall'inizio del 2016, si sospendono gli affetti del trattato bilaterale che aboliva il regime dei visti perche' i cittadini di Ankara potessero entrare in Russia, fatti salvi il personale diplomatico e consolare, i rispettivi familiari e, piu' in generale, chi sia preventivamente provvisto di permessi permanenti o temporanei di residenza.