Esteri

Ucraina, tensione ancora alta: attacco con missili balistici su Kiev. Colpite sei rappresentanze diplomatiche

Tensione ancora in alta tra Ucraina e Russia, nonostante le dichiarazioni di "apertura al dialogo" di ieri del presidente russo Vladmir Putin

di Redazione

Guerra in Ucraina, attacchi su Kiev. Mosca: "Risposta a un bombardamento nella regione russa di Rostov" 

Tensione ancora in alta tra Ucraina e Russia, nonostante le dichiarazioni di ieri del presidente russo Vladmir Putin che durante la conferenza di fine anno si è detto disposto a "negoziare con Kiev" per il raggiungimento di una tregua.  Questa mattina quaranta esplosioni sono state udite a Kiev, dopo un'allerta missilistica che ha riguardato missili balistici.

Secondo quanto riferito dai giornalisti presenti sul posto, una densa nuvola di fumo è visibile nel cielo sopra la città. Il bilancio iniziale parla di almeno una vittima e nove feriti, come confermato da Serhyi Popko, capo dell'amministrazione regionale di Kiev. I missili utilizzati nell'attacco sarebbero i balistici Kinzhal e Iskander. Il sindaco della città, Vitaly Klitschko, ha parlato di "almeno due feriti" trasportati in ospedale poco prima. L'onda d'urto ha causato una massiccia caduta di detriti, incendiando edifici e veicoli.

L'attacco è stato preceduto da un avviso lanciato su Telegram che avvertiva di "missili balistici dal nord". Il bombardamento è arrivato poche ore dopo il lungo discorso del presidente russo Vladimir Putin, che aveva escluso l'ipotesi di una tregua, accusando l'Ucraina di trarne vantaggio.

I detriti dei missili russi abbattuti hanno colpito quattro quartieri di Kiev, scatenando numerosi incendi. Anche la città di Kherson è stata bombardata duramente dall'artiglieria russa, con danni a edifici residenziali. Al momento si registrano due morti e dieci feriti, con gravi danni alle infrastrutture critiche, tra cui la perdita di corrente elettrica e il malfunzionamento dei semafori.

L'attacco ha danneggiato anche la seconda chiesa cattolica più antica di Kiev, San Nicola, dove sono andate distrutte le finestre della facciata e il centro commerciale adiacente ha subito gravi danni. Sei missioni diplomatiche, tra cui quelle di Albania, Argentina, Autorità Palestinese, Macedonia del Nord, Portogallo e Montenegro, sono state danneggiate, la maggior parte di esse situate nello stesso edificio. Il governo portoghese ha condannato fermamente l'episodio, definendo "assolutamente inaccettabile" l'attacco a sedi diplomatiche. Il ministro degli Esteri portoghese, Paulo Rangel, ha precisato che i danni erano "relativamente leggeri", limitandosi a finestre e porte rotte, e ha convocato l'addetto commerciale dell'ambasciata russa a Lisbona.

Anche l'alto rappresentante per la politica estera dell'UE, Kaja Kallas, ha condannato l'attacco, dichiarando che "nessuna rappresentanza diplomatica dovrebbe mai essere presa di mira o colpita". Kallas ha definito l'attacco "un altro barbaro bombardamento contro obiettivi civili" e ha espresso solidarietà al personale diplomatico colpito.

Secondo le forze armate russe, l'attacco è stato una "risposta" al bombardamento da parte delle forze ucraine con missili Atacms americani e Storm Shadow britannici sulla regione russa di Rostov sul Don. Il ministero della Difesa russo afferma di aver colpito un centro di comando dei servizi di sicurezza ucraini, un ufficio di progettazione missilistica e le posizioni dei sistemi di difesa aerea "Patriot". Le dichiarazioni russe non sono verificabili, ma sono state riportate dalle agenzie di stampa Interfax, Tass e Ria Novosti, che citano un comunicato ufficiale del ministero della Difesa. Secondo Mosca, l'attacco ha colpito con successo tutte le strutture designate.

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