Esteri
Non solo Europa: Starmer verso il reset anche con la Cina, ma rischia lo scontro con Trump
Trump potrebbe vedere di cattivo occhio il "reset" dei rapporti tra un suo importante alleato e il suo principale nemico
UK-Cina: il reset di Starmer potrebbe inasprire i rapporti con gli USA
“Dobbiamo assicurarci di avere un rapporto pragmatico e buono con i paesi di tutto il mondo”. Così Rachel Reeves, la ministra delle Finanze britannica, ha spiegato la sua visita in Cina. Un viaggio storico – l’ultimo di un suo predecessore è di più di dieci anni fa – il cui obiettivo è quello di premere il bottone del “reset” nelle relazioni con la Cina. Ma anche un viaggio contestato dalle opposizioni, che avevano chiesto alla cancelliera dello Scacchiere di annullarlo visto il crollo della sterlina al suo livello più basso da un anno a questa parte.
Avviare nuovi rapporti con la Cina era un obiettivo dichiarato del programma di governo di Keir Starmer. “Dopo 14 anni di dannosa incoerenza dei conservatori sulla Cina, il Partito laburista adotterà un approccio strategico e a lungo termine per gestire le nostre relazioni”, si legge nel manifesto. La visita di Reeves si inserisce pienamente in questo disegno. “Migliorare l'accesso al mercato è essenziale per potenziare i nostri scambi commerciali e ridurre le barriere. Creare condizioni di parità per le imprese andrà a vantaggio non solo delle nostre economie, ma anche dei consumatori e dei cittadini”, ha detto a margine dell’incontro con il vicepremier cinese Hi Lifeng che ha portato alla firma di nuovi accordi commerciali dal valore di 600 milioni di sterline per il Regno Unito per i prossimi cinque anni.
Il carattere prettamente economico del viaggio è segnalato dagli altri membri della delegazione britannica: con la ministra delle Finanze sono volati a Pechino Andrew Bailey e Nikhil Rathi, rispettivamente il governatore della Banca d’Inghilterra e il presidente della Financial conduct authority, oltre ad alcuni dirigenti di importanti banche. Tuttavia, alcuni funzionari del Tesoro hanno confermato Reeves avrebbe discusso con Lifeng altri dossier, tra cui l’interruzione del supporto cinese alla Russia nella guerra contro l’Ucraina e la liberazione di alcuni detenuti politici pro-democrazia a Hong Kong, compreso il magnate dei media Jimmy Lai. A oggi, come diffuso a fine dicembre dal governo di Londra, la Cina rappresenta il quinto partner commerciale del Regno Unito, con un volume di affari di 87,7 miliardi di sterline, in calo del 20,3% rispetto al 2023. Un dato che contrasta con la narrazione laburista del deterioramento dei rapporti con Pechino a causa dei governi conservatori.
“Il 2022 e il 2023 sono stati anni record per le esportazioni verso la Cina, e sono gli anni in cui il partito laburista afferma che i conservatori hanno rovinato la politica cinese essendo troppo ostili”, ha sottolineato al Guardian Charles Parton, diplomatico di lungo corso con alle spalle più di vent’anni spesi tra Cina e Hong Kong. In ogni caso, rappresentando rispettivamente il 4% del suo export e il 7% dell’import, la Repubblica popolare rimane per Londra un partner commerciale importante ma non dello stesso peso di Stati Uniti e Unione europea, motivo per cui non tutti sono d’accordo con un approfondimento dei rapporti.
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Il timore è che Donald Trump, il cui secondo mandato promette di essere improntato allo scontro totale con la Cina, potrebbe non vedere di buon occhio nuove relazioni anglo-cinesi e quindi adottare eventuali misure penalizzanti per Londra. “La Cina è un partner importante e in crescita, ma gli Usa sono molto più importanti e ora abbiamo qualcuno di incredibilmente ostile alla Cina che entra alla Casa Bianca. Basterà che Trump se ne accorga, o che qualcuno glielo faccia notare, e inizieremo a ricevere un altro carico di attacchi sui social media da Musk, Trump e gli Usa per essere morbidi con la Cina”, ha lamentato un lobbista a Politico. Nuove relazioni, comunque, non potranno prescindere dal ruolo che Londra gioca nell’Aukus, il patto di sicurezza con Australia e Washington per contenere le ambizioni cinesi nell’indo-pacifico. Il pericolo che il “reset” delle relazioni con la Cina possa far infuriare Trump non è l’unico motivo per cui il viaggio di Reeves è stato criticato.
Sia il Partito conservatore che quello liberaldemocratico avevano chiesto alla ministra di cancellarlo per rimanere a Londra e far fronte alle turbolenze finanziare in corso. Il valore della sterlina è toccato il punto più basso da un anno. Il rendimento del gilt, il titolo di debito decennale inglese, è schizzato al 4,93%, il massimo dal 2008, mentre quello trentennale addirittura al 5,47%, ai massimi dal 1998. “Sembra che se ne vada con una ciotola per l'elemosina, non con un accordo commerciale”, ha detto Tom Tugendhat, deputato Tory ed ex ministro della Sicurezza. “Questo è un vero problema, perché in realtà fa sembrare il Regno Unito più vulnerabile e anche altri nel mondo se ne accorgeranno”.