Usa 2016: Trump nega molestie: "Orribili bugiarde". E scende nei sondaggi
Trump: "Solo fango", sulle accuse di molestie. Ma Hillary Clinton vola nei sondaggi: +8% su Donald. Usa 2016, le news
Usa 2016: Trump nega molestie: "Orribili bugiarde". E scende nei sondaggi
"Solo fango". A 25 giorni dall'elezione piu' anomala della storia Usa, Il candidato repubblicano Donald Trump nega di aver molestato le donne che lo accusano perche' fomentate dai media, "collusi" con "il clan" della rivale democratica, Hillary Clinton. Ma nel giorno della resa dei conti, tra smentite e minacce di cause legali, il miliardario perde quota nei sondaggi, affondato proprio dalle donne. L'ultima rilevazione di Fox News - condotta tra lunedi' e mercoledi' scorsi - indica l'ex Segretario di stato in vantaggio di 8 punti su base nazionale (considerando la corsa a due) con il 49% dei consensi contro il 41% del miliardario. L'analogo sondaggio condotto tra il 3 e il 6 ottobre dava a Hillary solo 4 punti di stacco, con il 48% contro il 44%. Rispetto alla scorsa settimana, il supporto per il tycoon newyorchese e' crollato di 12 punti tra le donne dai 45 anni in su, di 11 punti tra le ultra 65enni, di 10 punti tra le donne non metropolitane, di 7 punti tra le donne laureate e di 6 punti sia tra le donne Gop e sia tra le donne bianche laureate. Dopo il video con le dichiarazioni sessiste di Trump, diffuso venerdi' scorso, e all'indomani del secondo dibattito presidenziale, il supporto per il candidato repubblicano alla presidenza e' invece aumento tra gli uomini, soprattutto bianchi e senza diploma di laurea (+25%).
TRUMP: "ORRIBILI BUGIARDE"
"Guardatala. Osservate le sue parole e ditemi cosa ne pensate...io non credo proprio". Cosi' Donald Trump sulle accuse di molestia, lasciando intendere che almeno una sue accusatrici, la reporter del magazine People, Natasha Stoynoff, non e' credibile anche per il semplice fatto di non essere sufficientemente attraente. "Tutte calunnie" e tutte "orribili bugiarde", ha attaccato il magnate del real estate, durante un intervento a West Palm Beach, in Florida, dichiarando di avere sufficienti prove per smentire le sue accusatrici, ormai quasi una dozzina. Ma il bersaglio del tycoon restano i media e la Clinton. "Tutti coloro che provano a sfidarli vengono giudicati dei razzisti, sessisti, xenofobi e moralmente deviati", ha tuonato Trump. "Non c'e' nulla che l'establishment politico non farebbe...per mantenere il suo potere a vostre spese ed e' quello che sta succedendo", ha rincarato il miliardario, denunciando anche "incontri segreti" di Hillary "con banche internazionali per distruggere la sovranita' Usa in modo tale da arricchire queste potenze finanziarie globali".
MICHELLE OBAMA: FERMARE TRUMP E' IMPERATIVO MORALE
In un discorso appassionato che ha elettrizzato la platea di Manchester, in New Hampshire, e galvanizzato il web, la first lady, Michelle Obama, ha stigmatizzato Trump per il suo comportamento "sessualmente predatorio". Un candidato alla presidenza degli Stati Uniti che "si vanta di assalire delle donne" e' "crudele", "spaventoso" e va ben oltre "gli standard minimi di decenza umana", e' stato l'affondo di Michelle. "E non riesco a smettere di pensarci - ha detto - mi ha scossa nel profondo". La scelta del prossimo presidente non riguarda piu' la politica, ha ammonito la first lady, e' un imperativo morale, e' una scelta "tra giusto e sbagliato". Quelle di Trump "non erano solo parole", ha insistito, riferendosi al video con le affermazioni sessiste del miliardario e alle successive accuse di molestie. "Quello che conta - ha esortato Michelle - non e' il partito al quale si appartiene ma che nessuna donna venga trattata cosi'. Nessuno di noi merita simili abusi".
TRUMP CALA NEI SONDAGGI, PERSINO IN TEXAS
Il vantaggio del candidato repubblicano Donald Trump sulla rivale democratica Hillary Clinton risulta di appena quattro punti percentuali nel "rossissimo" Texas, inossidabile roccaforte del Grand Old Party dal 1980. In base all'ultimo sondaggio di Wfaa Tv e Texas Tegna Television, il consenso per Trump e' al 47%, nello stato della stella solitaria, contro il 43% della rivale. Nel 2012, il candidato repubblicano, Mitt Romney, vinse il Texas con 16 punti di vantaggio sul democratico Barack Obama, presidente in carica alla fine del suo primo mandato, con il 57% delle preferenze contro il 41%. Con 38 grandi elettori, il Texas e' secondo solo alla California che ne ha 55. Il prossimo 8 novembre i cittadini americani non eleggeranno direttamente il presidente degli Stati Uniti ma i 538 grandi elettori che, a loro volta, indicheranno il nuovo inquilino della Casa Bianca